Zerão, l’equatore a metà campo

Esiste al mondo un campo di calcio, in uno stadio chiamato Zerão, in cui quando un portiere o un qualsiasi giocatore effettuano un rinvio, mandano la palla direttamente nell’altro emisfero.

Oppure: c’è un campo di calcio in cui l’arbitro, al momento del sorteggio, anziché “palla o campo?” può benissimo chiedere “palla o emisfero?”. O ancora: uno stadio in cui un centravanti può vantarsi di aver fatto gol in due emisferi diversi nel corso della stessa partita, viaggiando continuamente al di qua e al di là dell’equatore.

I modi per raccontare lo Zerão, in effetti, sono davvero infiniti.

Lo stadio del “Grande Zero”

La linea dell’equatore prosegue anche lungo una strada / Foto: APU GOMES / AFP / Getty Images

Lo stadio in questione, anche se dal punto di vista architettonico ed estetico non è altro che un semplice impianto di periferia, è lo Estadio Milton de Souza Corrêa, per tutti Zerão, e si trova nella città di Macapà, la capitale dello stato di Amapà nel nord del Brasile, non lontano dal confine con la Guyana francese.

Un centro abitato di circa 400 mila abitanti a ridosso del Rio delle Amazzoni, che vive di pesca, attività minerarie e industria della gomma e che ha la particolarità di essere attraversato dall’equatore, la linea immaginaria che divide la Terra nell’emisfero boreale e in quello australe.

Ebbene, in questo angolo di globo, i brasiliani hanno estremizzato la loro nota passione per il calcio facendo addirittura passare l’equatore dalla linea di metà campo dello stadio cittadino. Zerão vuol dire infatti “Grande Zero” e zero è infatti la latitudine che si registra sul parallelo più lungo del mondo.

Giocare a calcio tra un emisfero e l’altro

I colori dei seggiolini formano la bandiera dello stato brasiliano di Amapà / Foto: Wikipedia

Così, allo Zerão, ogni volta che si gioca a calcio (l’impianto è utilizzato da diversi club del territorio), il pallone viene continuamente spedito da un emisfero all’altro. Basta un passaggio, un rilancio, un rimpallo o semplicemente avanzare palla al piede e come d’incanto si va a finire nella parte settentrionale o meridionale del mondo. E se una squadra vuole fare catenaccio, non ha che da rintanarsi a nord o a sud, a seconda di qual è la sua porta.

Ciascun portiere staziona per un tempo nell’emisfero boreale e poi, all’intervallo, dopo un tè… freddo (qui la temperatura oscilla tra i 20 e i 32 gradi tutto l’anno e l’umidità è alle stelle), valica l’equatore e si accinge a difendere i suoi pali nell’emisfero australe. O viceversa. A Macapà il calcio d’inizio viene battuto proprio alla latitudine 0° 0’ 0”, lungo quei settanta metri circa di equatore che corrispondono alla linea mediana del campo di gioco.

Zerão, latitudine zero

Il Monumento do Marco Zero / Foto: Gurumavin.com

Lo Zerão può contenere 10 mila spettatori e anche loro, se si trovano in posizione non ottimale, possono sempre cambiare emisfero e guardare la partita da un’altra angolazione, perché, analogamente al campo, anche le tribune sono costruite a cavallo dell’equatore.

L’impianto è stato inaugurato nel 1990. Un altro aspetto curioso è la sua intitolazione: inizialmente fu dedicato al campione automobilistico Ayrton Senna, ancora in vita. Quattro anni dopo, quando Senna morì nel tragico schianto di Imola, il nome fu cambiato in Milton de Souza Corrêa, ex presidente della federazione calcistica locale, anch’esso scomparso in seguito a un incidente stradale.

Dopo un periodo di abbandono, lo stadio  è stato ristrutturato e riaperto nel 2014 grazie ai finanziamenti del mondiale di calcio ospitato dal Brasile, con un’amichevole tra la nazionale under 20 verdeoro e una selezione del posto. Lo Zerão è spesso annoverato tra gli stadi più curiosi del mondo e si trova vicino al Monumento do Marco Zero, uno strano obelisco-meridiana in cemento il cui nome, dall’inglese Mark 0, indica la latitudine equatoriale su cui è posizionato.

La linea che unisce

E allora benvenuti a Macapà, nello stato di Amapà, dove anche i nomi geografici fanno sorridere e dove per essere felici basta spedire un pallone da un emisfero all’altro.

Lo stadio Zerão è un luogo speciale, in cui all’inizio di una partita le squadre sono divise, non solo tra due metà campo ma, incredibilmente, tra due emisferi diversi. Però la magia del calcio e dello sport fa sì che basti appena un tocco di palla per dissolvere immediatamente, con il gesto più semplice che esista, ogni linea di demarcazione tra un mondo e l’altro.

 

Foto in alto: Gavin Andrews / 500px.com

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