Basket e arte: i palloni di Jeff Koons

La presenza del basket nella società e nella cultura contemporanee, uno dei fondamenti di questo blog, si estrinseca anche attraverso l’arte. Un’ispirazione reciproca, quella tra artisti e pallacanestro. E un’icona indiscussa di questo processo è Jeff Koons.

L’artista statunitense, nato nel 1955 e considerato il simbolo del neo-pop, oltre che ricordato per essere stato brevemente il marito di Ilona Staller nota come Cicciolina, con la serie Equilibrium del 1985 ha introdotto il basket nel mondo dell’arte contemporanea ai massimi livelli.

L’arte di Jeff Koons, definita di gusto kitsch con grande ricorso a un ready-made di dadaista memoria, si basa sulla decontestualizzazione di oggetti di uso comune e quotidiano. Cose che perdono totalmente la loro funzione originaria, ma a loro volta nobilitate ed elevate a oggetti artistici.

I suoi lavori, in ogni caso, hanno una profondità filosofica e nascono da un’attenta osservazione della società americana. Koons ironizza sullo stile di vita consumistico, andando incontro ai gusti di una cultura di massa che negli anni ’80 si avviava verso la globalizzazione. E offrendo al contempo spunti di riflessione sulle diseguaglianze e sul desiderio di mobilità sociale di molti strati della popolazione.

jeff koons palloni da basket

Jeff Koons: The Equilibrium Series

Nel 1985 una mostra alla galleria International With Monument di New York lancia definitivamente l’allora trentenne Jeff Koons nell’olimpo dell’arte contemporanea.

The Equilibrium Series consiste in circa quaranta opere, raggruppabili in quattro tipologie: oggetti comuni, tra cui un canotto, uno snorkel e un autorespiratore per immersioni, ma anche un pallone da basket e due da calcio, tutti in bronzo; Encased, bacheche con palloni da basket e calcio ancora nella confezione di cartone originale; una serie di poster pubblicitari Nike dedicati ai giocatori NBA dell’epoca, chiamati per soprannome; infine, le famose tanks.

Tank, letteralmente, vuol dire acquario. Si tratta infatti di teche di vetro simili agli acquari per i pesci, al cui interno sono collocati normali palloni da basket Spalding e Wilson, apparentemente sospesi nel vuoto, fluttuanti. Sia i palloni che le teche, in realtà, sono riempiti da una soluzione di acqua distillata e cloruro di sodio, suggerita all’artista dal premio Nobel per la fisica Richard Feynman. Ci sono due tipi di tank: Total, cioè interamente riempite di liquido; e 50/50, riempite a metà. In quest’ultimo caso le palle sono sommerse esattamente al 50 per cento, ma per le vibrazioni dell’ambiente si muovono orizzontalmente.

Queste sono le teche con palloni da basket nella serie Equilibrium di Jeff Koons, sparse in vari musei, gallerie e collezioni d’arte del mondo:

  • One Ball 50/50 Tank (Spalding Dr. J Silver Series)
  • Two Ball 50/50 Tank (Spalding Dr. J Silver Series, Spalding Dr. J 241 Series)
  • Two Ball 50/50 Tank (Spalding Dr. J Silver Series, Wilson Supershot)
  • Three Ball 50/50 Tank (Spalding Dr. J Silver Series)
  • Three Ball 50/50 Tank (Two Spalding Dr. J Silver Series, Wilson Supershot)
  • Three Ball 50/50 Tank (Spalding Dr. JK Silver Series, Wilson Home Court, Wilson Final Four)
  • One Ball Total Equilibrium Tank (Spalding Dr. J 241 Series)
  • One Ball Total Equilibrium Tank (Spalding Dr. J Silver Series)
  • Two Ball Total Equilibrium Tank (Spalding Dr. J Silver Series)
  • Two Ball Total Equilibrium Tank (Spalding Dr. J Silver Series, Wilson Aggressor)
  • Three Ball Total Equilibrium Tank (Dr. J Silver Series)
  • Three Ball Total Equilibrium Tank (Two Dr. J Silver Series, Wilson Supershot)

Palloni da basket ed equilibrio

Il senso di Equilibrium va ben oltre il basket, che diventa il linguaggio con cui trasmettere a un pubblico nuovo e multiculturale un messaggio profondo e unificante. Jeff Koons ricerca un equilibrio supremo. L’equilibrio all’origine di ogni creazione, senza tempo, quello in cui nessuna forza prevarica sull’altra, ma sono tutte di egual potenza.

La sospensione dei palloni in quella soluzione liquida primordiale, come un embrione nell’utero, simbolizza uno stato di perfezione. Attraverso le sue teche, Koons crea un sistema fisico di totale e permanente equilibrio, attribuendogli un significato astratto e metaforico.

Questo concetto di equilibrio viene trasposto anche sul piano psicologico e sociale. La scelta del basket risponde alla sua enorme popolarità negli Stati Uniti, e in particolare a New York, e al suo essere strumento di riscatto per le classi più svantaggiate. In primis gli afroamericani, la maggioranza in NBA. E che Nike ritrae in pose regali e abiti di successo nelle locandine scelte da Koons per la sua mostra. L’equilibrio sociale si può raggiungere senza bisogno di rivoluzioni: a volte basta un pallone da basket.

L’artista americano denota inoltre la sua attrazione per gli oggetti gonfiabili, che per essere utilizzati necessitano di essere riempiti d’aria. Così come gli esseri umani, per vivere, devono respirare. E fare un bel respiro è un segno di grande ottimismo, al contrario un pallone sgonfio equivale a morire. Equilibrium si cala perfettamente nel contesto degli USA anni ’80 tra patriottismo reaganiano e nuovi, complessi fermenti sociali urbani.

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