Il Basket Brescia Leonessa dice no al sessismo

Il Basket Brescia Leonessa aderisce a #Sessismofuoridallepalle, la campagna di sensibilizzazione contro il sessismo e la violenza di genere nello sport promossa dall’associazione La Scuola DDiritto onlus.

In occasione della partita di Serie A tra Brescia e Pesaro, valevole per la decima giornata e in programma al PalaLeonessa domenica 24 novembre 2019 alle ore 18.00, sono state organizzate alcune iniziative con cui il club della presidentessa Graziella Bragaglio intende sostenere il progetto.

La scelta della data non è casuale: il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si fonda sull’assunto che la violenza contro le donne rappresenti una violazione dei diritti umani.

Leonessa in rosa e rosso

Per sostenere la campagna, i giocatori del Basket Brescia Leonessa indosseranno una divisa speciale di colore rosa e rosso. Il logo di #Sessismofuoridallepalle è riportato sulla canotta, sui pantaloncini e sulla maglia per il riscaldamento e la presentazione ufficiale. Il rosa è il colore femminile per antonomasia, mentre il rosso rappresenta le donne vittime di violenza.

Le maglie saranno poi autografate dai giocatori e messe all’asta per sostenere i progetti di La Scuola DDiritto onlus, presieduta dall’avvocato Francesca Passerini. Non solo: all’ingresso del palasport sarà allestito un banchetto con la presenza i rappresentanti dell’associazione, per fornire informazioni sulla campagna e dare la propria adesione.

I giocatori, inoltre, porteranno un segno rosso sul viso, come adesione all’iniziativa #unrossoallaviolenza, realizzata sempre con lo scopo di sensibilizzare le persone sul tema della violenza contro le donne.

#Sessismofuoridallepalle, il progetto

#Sessismofuoridallepalle non è solo un hashtag, ma una campagna di sensibilizzazione che ha come obiettivo la rottura del silenzio sempre più assordante sui casi di sessismo e violenza di genere nel mondo dello sport italiano.

Un hashtag al quale fare riferimento per denunciare i casi di violenza, un portale di condivisione e richiesta di sostegno di fronte a tali episodi, la creazione di un canale di comunicazione pubblico tra le sportive e gli organi di governo dello sport al fine di arrivare alla stesura di un codice di autoregolamentazione sul rispetto e l’inclusione delle donne nello sport.

L’associazione La Scuola DDiritto onlus, da anni in campo per la prevenzione alla violenza di genere, lancerà un movimento che promette di coinvolgere l’intero mondo dello sport italiano. Atleti, dirigenti, istituzioni e mondo della politica, un’iniziativa che permetterà di porre un freno ai sempre più numerosi casi di sessismo, quasi sempre taciuti e alle diverse forme di violenza e discriminazione di genere presenti nel mondo dello sport.

Non solo violenza

Il sessismo nello sport infatti non è solo una questione di insulti e atteggiamenti denigratori verso chi pratica discipline sportive, ma è anche una questione culturale che parte dall’accesso alla pratica sportiva e continua nel gender pay gap tra sportivi di sesso differente. I numeri del CONI parlano chiaro: su 4,5 milioni di persone che praticano sport, solo il 26,9% sono donne.

Il Censis afferma che lo sport che in Italia conta il maggior numero di tesserati è il calcio con 1.056.824 atleti tesserati, ma che solo il 2% sono donne. Ponendo invece l’attenzione sulle differenze salariali i numeri sono ancora più drastici, una calciatrice italiana fortunata arriverebbe a ottenere un compenso lordo annuo di 30mila euro. Facile fare i dovuti paragoni con i colleghi calciatori.

Questo è il momento di dire basta a una situazione diventata insostenibile e insopportabile – spiegano i promotori dell’associazione La Scuola DDiritto onlus – il monito deve arrivare da tutte le sportive e gli sportivi italiani e farsi sentire in modo chiaro: lo sport non può essere veicolo di messaggi sessisti, ma deve essere l’alfiere di una parità di genere che ancora manca nel nostro Paese.”

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