Buckets: nuovo nome per Rivista Ufficiale NBA

Dopo 129 numeri e oltre 11 anni di vita, Rivista Ufficiale NBA cambia nome e diventa Buckets. Il magazine va in edicola dal 5 marzo 2018 con il numero 130.

Un cambiamento importante per quello che, ormai da parecchio tempo, è l’unico magazine cartaceo in italiano interamente dedicato al basket NBA. Anche se firme, linea editoriale e qualità dei contenuti rimarranno invariate, stando a quanto affermano i responsabili.

Buckets: “Addio NBA”

L’ultimo numero di Rivista Ufficiale NBA (o Basket).

I lettori di Rivista Ufficiale NBA avevano già notato segnali di cambiamento. Infatti nelle ultime uscite del mensile erano scomparsi dalla cover il logo e il nome NBA, sostituiti con un generico e poco convincente Basket. Lo stesso storico direttore Mauro Bevacqua, nell’editoriale del numero 128, aveva annunciato la sostituzione del nome Rivista Ufficiale NBA con Hoop. Poi a sua volta cambiato in Buckets per questioni legate alla registrazione del marchio.

Quindi, a partire dal 5 marzo gli appassionati dovranno chiedere in edicola Buckets. Un nome che riprende il titolo della fanzine che per alcuni numeri è stata pubblicata all’interno di Rivista Ufficiale NBA e realizzata in collaborazione con il noto magazine online L’Ultimo Uomo. Su quest’ultimo la sezione basket è stata chiamata proprio Buckets ed è diretta da Dario Vismara, oggi a Sky Sport e a lungo una delle maggiori firme di Rivista Ufficiale NBA.

Cosa vuol dire Buckets?

Buckets fanzine
La fanzine Buckets di qualche anno fa.

Buckets sta per “canestri”. Bucket, infatti, in senso letterale significa “secchio”. Ma in realtà è un termine che fa parte dello slang americano legato al basket e indica il canestro segnato dal campo. Cioè da due o da tre punti. L’espressione get buckets, inoltre, sta a rappresentare un momento in cui un giocatore è in stato di grazia e sembra inarrestabile, un po’ come Steph Curry quando non sbaglia un tiro.

Dietro il cambiamento di nome della rivista, potrebbe esserci un venir meno della licenza del marchio NBA, ma su questo non ci sono certezze né ovviamente ammissioni ufficiali. “Dopo 11 anni, abbiamo scelto di cambiare nome – spiega Bevacqua – e di abbandonare il logo NBA che ormai ci poneva troppi limiti nel confezionare la miglior rivista possibile. Il resto non cambia: i giornalisti, le foto, gli articoli, i reportage ecc. Siamo sempre gli stessi, ma con maggior libertà e creatività”.

11 anni di qualità

Al di là di qualsiasi motivo che abbia spinto il team a operare questo cambiamento, nulla toglie che Rivista Ufficiale NBA – oggi edita da Libreria dello Sport – sia tuttora uno dei migliori magazine sportivi in Italia.

Dal punto di vista dell’aspetto, il prodotto è di assoluta qualità e grazie alle sue straordinarie cover, realizzate dal graphic designer Francesco Poroli. Direttore artistico di tutto il magazine, ha vinto nel 2015 il Merit Award assegnato da The Society of Publication Designers.

Per quanto riguarda i contenuti, tra le firme di Rivista Ufficiale NBA (e ora di Buckets) figurano nomi di primo piano del panorama cestistico (e non solo) quali Flavio Tranquillo, la “voce” del basket su Sky, Massimo Marianella, Riccardo Pratesi (autore del recente volume 30 su 30. Viaggio nelle arene della NBA), Zeno Pisani, Dario Costa, Michele Dalai, Alessandro Mamoli. E, aspetto non di poco conto nel giornalismo di oggi, non ha mai fatto mancare la presenza diretta ai maggiori appuntamenti NBA.

Il passaggio a Buckets, in fin dei conti, certifica un dato di fatto. Nel corso degli anni, nonostante il nome, la rivista si è sempre più discostata dalle notizie ufficiali NBA per pubblicare analisi, reportage, commenti originali e non necessariamente in linea con la lega presieduta da Adam Silver. Quindi, testata giornalistica vera e propria (e autonoma) e non una sorta di organo ufficiale. In bocca al lupo al team di Buckets per il proseguimento di questo progetto e appuntamento in edicola per il numero 130.

Buckets

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