Tutte le cicatrici della Serie A di basket

La Serie A di basket, nella stagione 2019-20, ha “recuperato” alcune piazze storiche della pallacanestro italiana. È il caso della Fortitudo Bologna, con tanto di ritorno del derby con la Virtus, ma anche di Roma e Treviso.

Di città dalla fortissima tradizione cestistica, ce ne sono molte altre ormai lontane dal massimo campionato (Siena, Reggio Calabria, Livorno, Avellino) o che navigano in Serie A2 (Napoli, Rieti, Verona, Caserta, Biella, Montegranaro, Roseto, Forlì). Altri club che hanno fatto la storia come Pesaro, Varese, Cantù si mantengono invece in A, ma con ambizioni ridimensionate rispetto al loro glorioso passato.

Negli ultimi vent’anni, tra crisi economica e altri fattori, il basket italiano ha visto un’incredibile susseguirsi di fallimenti, cessioni di titoli sportivi, chiusure di attività, trasferimenti, fusioni. Il risultato è un panorama rivoluzionato, in cui soltanto alcune “grandi” sono riuscite a tornare in alto, dopo un percorso spesso difficile e tortuoso.

Tra le attuali 17 formazioni che compongono la Serie A 2019-20, andiamo a individuare le 10 che, nel recente passato, hanno avuto a che fare con crisi spesso irreversibili, cambiamenti di nome ma anche importanti risalite. Ecco una breve guida.

Fortitudo Bologna

La Fortitudo Bologna è la realtà che ha attraversato le vicissitudini più complicate.

Nel 2008-09 la retrocessione in A2 sul campo, a cui segue l’esclusione anche dalla seconda serie per inadempienze economiche. Nella stagione 2009-10 la squadra partecipa alla Serie A Dilettanti (l’ex Serie B d’Eccellenza o B1), ottenendo la promozione in A2, da cui viene ancora una volta esclusa. Nel giro di due anni arrivano la radiazione dalla FIP con revoca dello storico codice di affiliazione 103 e il fallimento.

Nel 2013 viene ricostituita la Fortitudo Pallacanestro Bologna 103, che acquisisce i trofei della vecchia Fortitudo. Questa è la società attuale. Riparte dalla DNB (ex Serie B2), la quarta categoria nazionale, che diventa la terza nella stagione 2014-15. La Fortitudo ottiene sul campo la promozione in A2 nel 2015 e in A nel 2019.

Cosa è successo tra 2010 e 2013? Nella stagione 2010-11 ufficialmente la Fortitudo non è esistita, seppur Budrio (DNB) abbia giocato con simbolo e colori biancoblù grazie a un accordo con la Fortitudo stessa. Nel 2011-12 debuttano, sempre in DNB, gli Eagles Bologna, società che rileva il titolo sportivo di DNB dalla scomparsa Gira Ozzano. Espressione della Fortitudo vera e propria di Gilberto Sacrati, gli Eagles erano seguiti dal gruppo ultras Fossa dei Leoni. Ripescati in DNA (ex Serie A Dilettanti e Serie B d’Eccellenza), nella stagione 2011-12 sono eliminati in semifinale playoff mentre nella stagione 2012-13 vengono esclusi dopo l’undicesima giornata per inadempienze economiche.

Sempre nell’estate 2011 nasce la Biancoblù Bologna, presieduta da Giulio Romagnoli, che acquisisce il titolo sportivo da Ferrara e partecipa per due stagioni consecutive alla Serie A2. Al termine della stagione 2012-13 i diritti vengono ceduti a Napoli. Quindi per due anni il mondo Fortitudo ha avuto due squadre “ibride”.

Treviso

Quella di Treviso è stata, per alcuni anni, un’assenza piuttosto dolorosa per il basket italiano di alto livello.

Al termine della stagione 2011-12 la famiglia Benetton decide di rinunciare alla prima squadra, dedicandosi esclusivamente al settore giovanile e all’impegno nel rugby.

Per ripartire, viene fondato nell’estate 2012 il Treviso Basket, che nel 2014 diventa Universo Treviso Basket. Dal bianco-verde si passa al bianco-azzurro, i colori della città. Anche se gioca al PalaVerde di Villorba e ha ereditato i tifosi della vecchia Benetton alias Pallacanestro Treviso, si tratta di una società completamente nuova e diversa dalla precedente.

La prima stagione, la 2012-13 è addirittura nel campionato di Promozione, concluso con il salto in Serie D. Treviso, per tornare in alto, alla scalata sul campo preferisce tuttavia ripescaggi e acquisizioni di titoli: nella stagione 2013-14 il club è ammesso in DNB (ex Serie B2) e sempre nell’estate 2014 viene acquisito un titolo di A2, categoria in cui rimane fino al 2019, anno della promozione in Serie A, stavolta ottenuta sul campo.

Che fine ha fatto la vecchia Benetton? Non ha mai cessato l’attività e si occupa soltanto di settore giovanile. Ha partecipato alla Serie C Silver veneta nel 2015-16.

Virtus Roma

La Virtus Roma non ha mai conosciuto fallimenti ed è ancora la società fondata nel 1960. Tuttavia, al termine della stagione 2014-15, il club giallorosso è stato protagonista di una situazione particolare: una spontanea auto-retrocessione, non avendo le risorse economiche per affrontare la Serie A.

La squadra della capitale, così, ha scelto di giocare in Serie A2, dove mancava dal 1980. Qui si è trovata persino a disputare il derby con l’Eurobasket, società romana emersa da una lunga militanza nelle categorie inferiori e dedita soprattutto al settore giovanili. Dopo quattro stagioni la Virtus ha riconquistato la massima categoria vincendo la A2 sul campo.

Virtus Bologna

La Virtus Bologna,  ha attraversato meno peripezie rispetto alla rivale Fortitudo, ma nei primi anni 2000 ha vissuto comunque il suo periodo oscuro.

Al termine della stagione 2002-03, appena due anni dopo il Grande Slam del 2001 (Eurolega, Scudetto, Coppa Italia), in seguito al cosiddetto Lodo Becirovic la Virtus viene esclusa dalla Serie A e radiata dalla FIP. Con il nuovo proprietario Claudio Sabatini, viene acquisito il titolo sportivo della Progresso Castelmaggiore, nel frattempo salita fino in A2, campionato da cui riparte la FuturVirtus (dal nome del FuturShow di cui Sabatini è l’organizzatore). Già nel 2004 arriva la riaffiliazione FIP della Virtus Bologna.

Sempre nella stagione 2003-04 era stata fondata la Virtus 1934, società che ha partecipato alla Serie B d’Eccellenza per due stagioni, prima di chiudere.

Pesaro

La continuità del basket a Pesaro è stata sempre mantenuta. Tuttavia al termine della stagione 2004-05 la vecchia Victoria Libertas è stata dichiarata fallita, al termine di una stagione culminata con la qualificazione ai quarti di finale di Eurolega ma sconvolta anche dalla scomparsa di Alphonso Ford.

In seguito al fallimento, la VL si è fusa con la seconda squadra cittadina, la Falco 2001, militante in Serie B1 e ora sponsorizzata Scavolini Spar. Viene allestita una squadra di categoria superiore (un nome su tutti: Carlton Myers) e già nel 2006 Pesaro può festeggiare la promozione in A2.

Per la stagione 2006-07 il club assume la denominazione Vuelle e ritorna prontamente in Serie A. Dal 2007-08 torna a chiamarsi U.S. Victoria Libertas e tale rimane fino a oggi.

Brindisi

L’attuale Brindisi in Serie A è la New Basket, società che deriva dalla New Basket Ceglie di Ceglie Messapica, attiva dal 1992 e trasferitasi definitivamente a Brindisi dal 2002.

La città pugliese, tuttavia, vanta una lunghissima tradizione, con tanto di due squadre di alto livello: una era la Libertas Brindisi, attiva dal 1945 al 1977 e diventata Pallacanestro Brindisi fino al 1987, con la “perla” della stagione in Serie A1 nel 1981-82 in cui venne soprannominata la “Stella del Sud”, senza però riuscire a evitare un’immediata retrocessione; l’altro club brindisino ogginon più esistente era l’Azzurra Brindisi, erede dell’ASSI, in vita dal 1961 al 2001.

Brescia

L’attuale Leonessa Brescia è una società giovane: è stata fondata nel 2009 e ha cominciato dalla Serie A Dilettanti (l’ex Serie B d’Eccellenza o B1) rilevando il titolo dalla Juvi Cremona.

La precedente e gloriosa società bresciana era il Basket Brescia, nato nel 1957 e fallito nel 1996. Ha militato a lungo in A1 e A2 negli anni ’70 e ’80 e fino ai primi anni ’90, schierando anche grandi nomi come Mike Mitchell, Bill Laimbeer, Marc Iavaroni, Ario Costa e lanciando un giovanissimo assistente: Sergio Scariolo. Dal 1996 al 2009 Brescia è stata assente dal panorama professionistico, annoverando soltanto squadre nelle minors.

Pistoia

La crisi attraversata da Pistoia è stata piuttosto “lineare”. La vecchia Olimpia Pistoia scompare per fallimento nel 1999. Per un anno la massima rappresentante della città toscana è la Samarkanda, che sale dalla Serie C2 alla C1.

Quindi viene fondata la Pistoia Basket 2000, che riparte dall’allora B2 acquisendo il titolo di Castenaso, e scalando le categorie sul campo fino all’attuale Serie A

Trieste

Percorso simile quello della Pallacanestro Trieste. Nel 2004 fallisce il club fondato nel 1975 e riparte dalla Serie B2 come Pallacanestro Trieste 2004. E il resto è storia.

Venezia

La storica Reyer Venezia fallisce nel 1996, ma la società riparte prontamente dalla Serie C2 fondendosi con Chirignago-Gazzera.

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