Onaje Woodbine e il basket di strada come esperienza trascendentale

Il basket di strada come esperienza trascendentale è alla base del progetto di Onaje Woodbine per la realizzazione del documentario Hallowed Ground & Cracked Concrete (“Terreno sacro e cemento crepato“).

Lo scopo del film è raccontare le esperienze di spirito, dolore, gioia vissute dagli streetballer, famosi e non, giocando a basket sui più noti playground di New York, dal Rucker Park a The Cage, dal Goat Court al Soul in the Hole. L’autore ha quindi invitato i giocatori abituali a condividere le loro esperienze sul “terreno consacrato” dei celebri campetti della Grande Mela per sottolineare la dimensione spirituale e trascendentale dello streetball, non solo come fenomeno sociale ma anche e soprattutto interiore.

Chi è Onaje Woodbine?

Onaje Woodbine, nato nel 1980, è un esperto di filosofia e pensiero religioso afroamericano, oltre che uno studioso delle connessioni tra sport e società negli Stati Uniti. Autore del libro Black Gods of the Asphalt, uscito nel 2016, Woodbine è stato una stella del basket alla Yale University, miglior realizzatore nel 2000 durante il suo anno da sophomore.

Tuttavia, a un certo punto, lascia la squadra spiegando il motivo in una lettera al giornale dell’ateneo: sente che i suoi compagni, in prevalenza ricchi e bianchi, sono infastiditi dallo stile estremamente duro e passionale con cui Onaje, cresciuto nei quartieri poveri di Boston, vive la pallacanestro. Un ambiente impregnato da un misto tra snob e razzismo che lo fa sentire valutato soltanto come giocatore e non come essere umano. Decisd allora di dedicare la sua vita agli studi di filosofia e religione.

Negli anni successivi Onaje intraprende alcuni viaggi in Africa, alla ricerca del suo vero spirito interiore. Fondamentale quello in Nigeria, dove conosce sua moglie e diventa uno sciamano Yoruba. Rientrato negli USA, il suo percorso spirituale lo fa incontrare di nuovo con il basket, quello dei campetti sui quali si era formato. Così Woodbine inizia a scorgere qualcosa di sacro e spirituale nel basket di strada.

Ritrovare la propria umanità nel basket

Da un lato – spiega – gli afroamericani sono spinti a cercare un riscatto attraverso il basket dalla povertà, dalle discriminazioni, da istituzioni governate principalmente da bianchi. Dall’altro, una volta in campo, l’esperienza del gioco diventa un modo di resistere alla loro de-umanizzazione. E ciò accade a livello di consapevolezza religiosa“. Nelle partite e nei tornei all’aperto, secondo Woodbine, si esprime pienamente la mentalità Yoruba: i problemi perenni della vita (lotta, dolore, perdita) convivono con le cose positive (vitalità, energia, giovani). Nel gioco c’è lotta e sconfitta ma l’obiettivo è trasformare la morte in vita, la sconfitta in vittoria e riconnettersi con se stessi.

Così, il documentario Hallowed Ground & Cracked Concrete vuole offrire ai giocatori dei playground l’opportunità di raccontare la propria esperienza interiore trasfigurata attraverso il basket. “Sei mai stato così assorbito in una partita – si legge sul sito – che il tempo si è rallentato e ti sei sentito non più limitato nel tuo corpo? Hai mai avvertito una travolgente sensazione di stupore e gratitudine inondarti durante il flusso del gioco? C’è stato un momento in cui il basket ti ha permesso di fare i conti con il tuo dolore?

Già nel suo libro, Onaje Woodbine invitava i suoi lettori a vedere in basket in modo diverso, non solo come una distrazione o via d’uscita dal razzismo e dalla povertà, ma come uno spazio sacro in cui giovani afroamericani vanno a reclamare la loro dignità di esseri umani. Lo streetball come valvola di sfogo per il dolore ma anche di guarigione. Un atto d’amore e reverenza verso il basket.

Per ulteriori informazioni: www.onajewoodbine.com/hgcc. – Instagram: @hgccfilm.

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