La brand identity degli Orlando Magic, nella classica palette di colori azzurro, nero, bianco e argento, non ha mai conosciuto drastiche rivoluzioni nel corso di una storia che, comunque, è relativamente giovane.
Proprio per questo motivo, il restyling di loghi e divise presentato in vista della stagione 2025-26 rappresenta un cambiamento piuttosto significativo, seppur nel segno della tradizione. La ricerca di una sintesi tra l’ingenuità grafica degli esordi e l’austerità del decennio scorso.
I Magic sono nati nel 1989 insieme ai Minnesota Timberwolves, un anno dopo l’introduzione di Miami Heat e Charlotte Hornets. Una fase di grande fermento per la NBA: in seguito al boom di popolarità degli anni Ottanta, alimentato dalla rivalità tra Magic Johnson e Larry Bird e dall’esplosione mediatica di Michael Jordan, la lega punta forte sull’espansione, esplorando nuovi mercati.
Molto presto la squadra di Orlando conquista l’immaginario collettivo. A partire dall’evocativo nome, Magic, che vuol dire “magia”. Nelle vicinanze della città della Florida, infatti, sorge il parco Disney World, principale attrazione turistica della zona. E poi per l’identità visiva brillante e giocosa, perfettamente allineata con il contesto locale e con l’estetica e la cultura pop del periodo.
Ma non era solo questione di immagine: nella prima metà degli anni Novanta, i Magic divennero anche competitivi. La coppia Penny Hardaway-Shaquille O’Neal fa sognare i tifosi, spingendo la squadra fino alle Finals 1995, poi perse contro gli Houston Rockets. In quegli anni, però, le eleganti divise pinstriped e l’atmosfera “fiabesca” che circonda il brand rendo gli Orlando Magic una delle squadre NBA più popolari. Ora tutto ciò viene recuperato e rivisitato in un design più moderno.
Orlando Magic: il nuovo logo
L’identità visiva dei Magic si fonda da sempre su due elementi chiave: la stella, simbolo di magia, e il pallone da basket stilizzato, rappresentato come una cometa in movimento. La stella appare fin dagli esordi sia come parte del lettering – sostituendo le lettere “A” di “Orlando” e “Magic” – sia in forma di scia luminosa, a evocare incanto e dinamismo.
Dal 2000, la scia di stelle del logo assume una curvatura, rafforzando ulteriormente il senso di movimento ed evocando la parabola del tiro. Questo tratto distintivo è mantenuto anche nel restyling del 2010. Quest’ultimo, però, segna un netto cambio di tono nel resto dell’immagine coordinata: via il carattere giocoso e illustrativo della linea originale, dentro un font più rigido e razionale. Da molti è giudicato come freddo e poco rappresentativo dell’anima del club.
Il logo del 2025 vira per la prima volta verso una forma circolare, ricorrente nei in alcuni loghi attuali NBA. Su uno sfondo nero campeggia il pallone, azzurro con linee bianche. Da esso, sulla sinistra, si dipana una scia di cinque stelle che rompe la circonferenza, generando un effetto di slancio visivo. Sulla destra, la scritta Orlando Magic in stampatello bianco, essenziale e moderna, completa la composizione, assumendo un ruolo meno prorompente rispetto al passato.
Il design si configura come un ponte tra passato e futuro. Richiama il logo originale del 1989, riprendendone l’uso delle stelle (seppur in numero nettamente ridotto), ma rivisita la dinamicità introdotta nel 2000 con la coda arcuata. Un rebranding che punta sulla sintesi: evocare la storia, senza rinunciare alla contemporaneità.
Le divise dei Magic: tradizione e novità
Il nuovo set di uniformi degli Orlando Magic si compone di tre versioni principali, tutte accomunate dal pinstripe, le iconiche righe verticali che fin dagli anni ’90 hanno reso inconfondibile l’estetica della franchigia. E che negli anni Duemila erano state abbandonate per un periodo.
La Association è a predominanza bianca, la Icon azzurra, mentre la Statement opta per una base nera con parte superiore azzurra, separata da una banda diagonale su cui campeggia la scritta “Magic”. Quest’ultima è anche l’unica firmata Jordan Brand, mentre le altre hanno lo swoosh di Nike. Ancora assente, ovviamente, la City Edition, per la quale Nike adotta criteri di design distinti dalle divise ordinarie.
Nelle divise l’elemento centrale non è la palla ma la stella, che fa le veci della lettera “A” nella scritta sul petto: Orlando sulla canotta azzurra, Magic su quelle bianca e nera. La sua posizione è inclinata, a evocare ancora una volta movimento e slancio. La stella non compare invece come puntino della “i”, a differenza del design del 1989. Una scelta che punta a evitare eccessi decorativi.
Il resto del font è sobrio e lineare, con una leggera inclinazione che accompagna visivamente l’obliquità della stella. È una tipografia essenziale ma distintiva, in discontinuità con il font più rigido e vagamente ispirato allo stile college introdotto nel restyling del 2010.
Il parquet degli Orlando Magic
Come in ogni brand identity NBA, anche il parquet del Kia Center (l’arena dei Magic) è coerente con il resto del progetto visivo. Il logo si inserisce con naturalezza al centro del campo, racchiuso in un cerchio che però viene “rotto” dalla coda di stelle, a replicare anche qui la sua sensazione dinamica.
Le aree dei tre secondi e le bande esterne dal rettangolo di gioco sono azzurre. Le linee del campo sono prevalentemente nere, in contrasto netto con il legno chiaro. Fa eccezione della linea di metà campo, che è bianca. Sui lati corti campeggia il wordmark Orlando Magic scritto nel medesimo font utilizzato sulle divise.
Un dettaglio a cui non molti fanno caso è che il parquet dei Magic è l’unico, insieme a quello dei Boston Celtics, a caratterizzarsi per l’intreccio incrociato delle assi. Il campo, inoltre, è intitolato a Rich e Helen DeVos, rispettivamente storico proprietario della franchigia e sua moglie. La loro firma è replicata due volte su uno dei lati lunghi fuori dalla linea laterale.
Fonte immagini: Nba.com/magic/new-look