Palazzetto dello Sport di Roma: il gioiello di Nervi

Il Palazzetto dello Sport di Roma, in Viale Tiziano, dal punto di vista architettonico è uno dei più interessanti d’Italia e del mondo. Chiuso nel 2018 per lavori di ristrutturazione, è stato riaperto nel 2023.

Nelle cronache, è chiamato spesso PalaTiziano, dal nome della strada lungo cui sorge e dal momento che non ha mai avuto alcuna intitolazione. Anche se l’indirizzo ufficiale è Piazza Apollodoro 10.

Il Palazzetto dello Sport sorge al Villaggio Olimpico, il complesso abitativo costruito per ospitare gli atleti dei Giochi del 1960. A due passi c’è lo Stadio Flaminio, purtroppo abbandonato dal 2011. I progetti strutturali di entrambi gli impianti recano la firma di Pier Luigi Nervi, una delle menti più straordinarie nell’ingegneria civile del ‘900, ampiamente coinvolto nello sviluppo della città in occasione della grande kermesse a cinque cerchi.

Per quanto siano entrambe strutture bellissime, testimoniano il fatto che la capitale, in tema di impianti sportivi di grosso calibro, sia rimasta ferma ad oltre sessant’anni fa. Recuperarle e rimetterle in funzione entrambe, tuttavia, sarebbe comunque un importante risultato.

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Foto tratta da Theromanpost.org

Palazzetto dello Sport di Roma: la storia

La costruzione del Palazzetto dello Sport di Roma durò poco più di un anno. L’inaugurazione avvenne il 1° ottobre 1957, in larghissimo anticipo rispetto ai Giochi Olimpici. A guardarlo dai tempi odierni, sembra quasi fantascienza. Durante la manifestazione ospitò, oltre alle gare di basket, anche il sollevamento pesi.

Sul parquet di Viale Tiziano andò in scena, nel primo turno del torneo cestistico, la partita tra Italia e Stati Uniti, vinta 88-54 dagli americani, che annoveravano nel proprio roster futuri mostri sacri NBA come Oscar Robertson, Jerry West e Walt Bellamy, allora atleti universitari. E vinsero poi la medaglia d’oro.

Anche se in alternanza con il grande Palazzo dello Sport dell’EUR, utilizzato soprattutto nei periodi di maggior seguito di pubblico e per gli eventi più importanti, nel corso dei decenni il PalaTiziano è stato sempre un punto di riferimento per la pallacanestro e la pallavolo romane. La Virtus Roma, ad esempio, ha giocato qui fino al 1983, all’inizio degli anni 2000 e poi dal 2011 al 2018, con tanto di finale scudetto 2013.

Al termine della stagione sportiva 2017-18, il Comune di Roma ha deciso di chiuderlo per avviare i lavori di ristrutturazione. Il cantiere, a causa di vari ritardi, è durato oltre cinque anni. L’impianto è stato riaperto alla fine del 2023. Il 16 e 17 marzo 2024 ospita le finali di Coppa Italia LNP (Serie A2 e B).

Il PalaTiziano di Roma in una cartolina d’epoca.

Il gioiello di Pier Luigi Nervi

Il Palazzetto dello Sport di Roma non è un palasport qualsiasi: è un gioiello di architettura. Autore del progetto è l’architetto Annibale Vitellozzi. Tuttavia il segno decisivo sulla struttura lo ha lasciato Pier Luigi Nervi, che si occupò delle parti portanti in cemento armato.

Il PalaTiziano ha una pianta circolare, con un diametro interno di 50 metri. Il tutto è coperto da una strepitosa cupola la cui calotta è composta da elementi prefabbricati romboidali. Essa poggia su 36 pilastri in ferrocemento a forma di Y disposti esternamente lungo il perimetro dell’edificio, ben distanziati dalla sala vera e propria. Il diametro complessivo, infatti, raggiunge i 78 metri, mentre la superficie totale è di circa 4800 metri quadrati. Pensato inizialmente per contenere fino a 5000 spettatori, in tempi recenti ha visto ridurre la capienza omologata a 3500 posti.

Il palasport romano è indubbiamente una delle realizzazioni più iconiche, ma anche più dimenticate, di Pier Luigi Nervi, uno dei maggiori progettisti del secolo scorso. Le sue celebri cupole, cosiddette “plissettate” o “nervate”, sono realizzazioni di straordinaria armonia in cui risalta la direzione delle forze di spinta che confluiscono verso la base. Nei suoi progetti, infatti, l’invenzione formale è strettamente connessa alla capacità costruttiva, grazie ai brevetti della prefabbricazione strutturale e del ferrocemento.

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Foto: Ufficio Stampa MAXXI.
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