Playground d’arte: Hayes Valley, San Francisco

Un playground dai colori vivaci accende l’area urbana di San Francisco tra i quartieri di Fillmore e Lower Haight, all’incrocio tra Buchanan e Hayes Street.

Si tratta dell’Hayes Valley Playground, all’interno di un piccolo parco che include, proprio accanto al campo da basket, anche uno da tennis. A luglio 2019 è stato inaugurata la nuova e riqualificata versione del playground, realizzato nel 2001 e riaperto già una prima volta nel 2011.

I colori e le forme di Apexer

Questa volta è diventato però un’opera d’arte, grazie al lavoro di Ricardo Richey, street artist noto come Apexer, e della sua crew. Apexer è nato a San Francisco nel 1978 ed è cresciuto a Mission District, quartiere dalla ricca tradizione in fatto di murales e street art.

Molto attivo in città, sia da solo sia con il Gestalt Collective, Apexer ha realizzato un design in piena sintonia con il suo stile: colori primari accesi e forme geometriche, in questo caso barre allungate che si sovrappongono l’una all’altra. Motivi che possono far pensare a tavole da surf o a lunghe etichette.

Come sempre Apexer si è ispirato al quartiere, raccogliendo istanze della comunità locale, che ha pienamente collaborato al progetto. Le sue opere infatti si contraddistinguono per trasmettere le vibrazioni dell’area in cui si trovano.

hayes valley playground san francisco
Hayes Valley Playground, San Francisco / Foto: Thirty Five Ventures.

Il playground finanziato da KD

Importante e doveroso spendere due parole su cosa c’è dietro la realizzazione dell’Hayes Valley Playground. Il campo è stato rimesso a nuovo grazie al sostegno della Kevin Durant Charity Foundation (KDCF) e del co-fondatore di Airbnb, Joe Gebbia, con un impegno di poco meno di 100mila dollari.

In collaborazione con l’ente pubblico San Francisco Recreation & Parks e di altre realtà locali, è stato possibile restituire alla comunità quello che, come in tantissime altre città degli Stati Uniti, è un fondamentale punto di ritrovo e di svago per i ragazzi del quartiere.

Kevin Durant avrà pure salutato i Golden State Warriors nella stessa estate, ma attraverso la sua fondazione ha lasciato un ulteriore e tangibile segno nella città della Baia. Il playground rientra nel programma Build it and they will ball, “Costruiscilo e ci verranno a giocare”, un nome stupendo visibilmente ispirato al “If you build it, he will come” del film di baseball L’uomo dei sogni. Un’iniziativa attraverso cui la KDCF ha sistemato oltre 20 campetti negli USA e nel mondo, restituendo ai giovani un posto in cui inseguire i propri sogni.

C’è qualcosa di magico in un playground di quartiere – sono le parole di Joe Gebbia – Non sono richieste prenotazioni. Età e classe sociale sono irrilevanti. L’abilità è tutto ciò che conta. Le regole sono semplici: vinci e resti in campo, perdi e ti metti a sedere“.

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