Il playground dove Giannis Antetokounmpo sognava la NBA, prima ancora che potesse neanche solo lontanamente immaginare di esserne un giorno l’MVP, si trova a Sepolia, quartiere di Atene situato a nord rispetto al centro della capitale greca.
Dal 2017, però, non è più soltanto un nudo e anonimo cemento di periferia ad accogliere i palleggi, i canestri, le grida e gli incitamenti dei ragazzini che si divertono qui con un pallone da basket. Il fondo di uno dei due campetti dell’area è stato trasformato in una vera e propria opera d’arte dallo street artist ateniese Same84.
Quello di Sepolia è infatti uno dei tre playground che il leader dei Milwaukee Bucks, in collaborazione con Nike, ha contribuito a rimettere a nuovo. Non solo: è il più importante. Perché su questo rettangolo il piccolo Giannis ha mosso i primi passi nel basket, con gli inseparabili fratelli Thanasis, Kostas e Alexis.
Qui, quando aveva tredici anni e una statura già considerevole, fu notato per la prima volta da uno scout, Spiros Velliniatis. Lo segnalò al club del Filathlitikos, di fatto avviando il futuro All-Star alla pallacanestro organizzata.
La seconda casa di Giannis Antetokounmpo
La storia di Giannis Antetokounmpo, figlio di immigrati nigeriani a lungo in condizione di clandestinità e per anni apolidi, è oggi diventata un esempio da seguire e un’inesauribile fonte di ispirazione per tutti i ragazzi ateniesi e greci, soprattutto per quelli che vivono in condizioni disagiate, per i quali il basket e lo sport possono costituire una via d’uscita.
Quando l’adolescente Giannis frequentava il playground di Sepolia, lo faceva in ogni ritaglio di tempo possibile, tra l’uscita da scuola e i momenti in cui non era impegnato a dare una mano alle ristrette finanze familiari facendo il venditore ambulante. Il basket non era solo uno svago, ma una grossa occasione di riscatto, di dimostrare qualcosa. E il campetto era la sua seconda casa.
Same84 ha dipinto un gigantesco Giannis nell’intento di volare a schiacciare che si sviluppa in senso longitudinale per tutto il campo di gioco. Lo sfondo, azzurro e bianco, rappresenta il mare e il cielo della Grecia.
Perché Antetokounmpo è greco, è nato in Grecia, i suoi genitori hanno dato a lui e ai suoi fratelli un nome greco, si sente greco, gioca per la Grecia, ama la Grecia. Checché ne dicano gli immancabili razzisti che sono arrivati a imbrattare il playground, prontamente restaurato dallo stesso Same84.
