I playground della fortezza di Belgrado

Le immagini diffuse dalla Stella Rossa, che è tornata ad allenarsi all’aperto sui playground della fortezza di Belgrado, pone i riflettori su questo luogo dalla straordinaria tradizione.

L’antico complesso sorge all’interno del parco Kalemegdan, non lontano dalla confluenza tra i fiumi Danubio e Sava, e risale all’epoca romana, anche se l’attuale aspetto è il risultato di numerose trasformazioni susseguitesi nel corso dei secoli.

Le mura in laterizi inglobano sei campi da basket all’aperto, più uno a metà campo. Questi playground sono aperti a tutti e sono gestiti dalle due principali società belgradesi, storiche rivali ma unite dall’amore profondo per la pallacanestro: il Partizan e la Stella Rossa.

Nella fortezza della capitale serba, quindi, si concretizza un importante connubio tra storia e sport, che testimonia quanto la pallacanestro sia orgoglio nazionale ed elemento imprescindibile della cultura locale.

playground fortezza di belgrado partizan
Foto: Z.L. Photography / Shutterstock.com

Dalla fortezza di Belgrado al mondo

La palla a spicchi arrivò dalle parti del Kalemegdan partire dal 1945, quando i già esistenti campi da tennis furono riconvertiti a campi da basket. Durante la seconda guerra mondiale, infatti, si ebbe a Belgrado una forte spinta verso la pratica di questo sport, in cui ebbe un ruolo non di poco conto anche la presenza, durante il conflitto, di prigionieri italiani.

I serbi, tradizionalmente portati alle discipline di squadra ma dotati anche di una notevole attitudine all’allenamento individuale, elementi entrambi più che richiesti dal gioco ad alto livello, fecero diventare il basket il proprio vanto. La popolazione locale si appassionò molto in fretta, grazie anche all’attivismo degli insegnanti di educazione fisica.

Nel giro di una ventina d’anni, la Jugoslavia unita divenne una delle nazioni più temute e rispettate nel mondo del basket. I playground della fortezza di Belgrado ne furono un centro propulsore, un punto di riferimento in città per chiunque volesse giocare o allenarsi. Dai tornei estivi disputati qui, come la Liga Mladhi Nada, sono passati i più grandi giocatori serbi di sempre, espressione di un popolo duro, orgoglioso, votato alla vittoria, abituato a combattere e ad essere sotto pressione, aspetti questi di una mentalità inculcata fin da piccoli.

Belgrado, la culla del basket

Belgrado è considerata una vera e propria culla del basket, come spiega l’ottimo documentario realizzato da EuroLeague nel 2018 in occasione della Final Four ospitata alla Stark Arena. Sono una novantina i club attivi in città tra cui, oltre a Partizan e Stella Rossa, nomi un tempo gloriosi come l’OKK e il Radnicki.

Presso i campi della fortezza sorge anche il Monumento ai padri fondatori della scuola di basket serba e jugoslava, ideato da un’ex giocatrice, Natasha Kovacevic, e realizzato dallo scultore Rados Radenkovic. L’opera è dedicata ai quelli che sono considerati i quattro maestri della pallacanestro locale: Borislav Stankovic, Radomir Saper, Aleksandr Nikolic e Nebojsa Popovic.

L’elevatissimo numero di squadre e di playground rende Belgrado una delle capitali indiscusse di questo sport, dove fin da giovanissimi si impara a stare in campo e a inseguire con tutte le proprie forze il sogno di diventare un campione in patria, in Europa e in NBA.

campo basket belgrado stella rossa
Foto: Mirko Kuzmanovic / Shutterstock.com

 

campo basket belgrado partizan
Foto: Goran Vrhovac / Shutterstock.com
Condividi: