Il progetto del nuovo palasport di Cantù

Il progetto del nuovo palasport di Cantù intende colmare una lacuna con cui una piazza storica del basket italiano fa i conti da molto tempo: l’assenza di una casa per la gloriosa Pallacanestro Cantù.

Il nascituro impianto rientra nel piano di sviluppo 2020-2025 con cui il club presieduto da Roberto Allievi, insieme a Cantù Next spa (la società che dal 2019 affianca la Pallacanestro Cantù, di cui possiede delle quote, per supportarne i progetti futuri), intende darsi solidità e prospettive. E, soprattutto, far rientrare la squadra nella città brianzola dall'”esilio” di Desio.

In programma c’è la costruzione di una struttura polifunzionale da 5200 posti, da utilizzare anche per il basket in carrozzina, la pallavolo, eventi e concerti. Nelle intenzioni dei promotori, i lavori dovrebbero iniziare nell’autunno 2021 e concludersi in tempo per ospitare la stagione 2024-25.

Il luogo scelto è un’area in Corso Europa, a circa un chilometro dal centro, accanto al centro commerciale Cantù 2000. La stessa in cui furono avviati, e poi abortiti, i due precedenti tentativi di costruire un nuovo palazzetto dello sport a Cantù. Questa è dunque la terza volta che si proverà a dotare il blasonato club, espressione di una città di 40mila abitanti nel cuore del distretto dei mobilifici, di un palasport all’altezza della sua storia.

nuovo palasport di cantù

Cantù, la “Regina d’Europa”

La Pallacanestro Cantù, una volta, era talmente rinomata a livello continentale tanto da meritarsi il soprannome di “Regina d’Europa”. Nella bacheca bianco-azzurra, infatti, ci sono 2 Coppe dei Campioni, 4 Coppe Korac, altrettante Coppe delle Coppe, 2 Coppe Intercontinentali. Oltre ai trofei nazionali, quantificabili in 3 scudetti e 2 Supercoppe italiane.

Tutti questi titoli sono stati conquistati tra il 1968 e il 1991. Da allora fino ad oggi, Cantù è riuscita a mantenersi quasi sempre in massima serie, seppur attraverso stagioni difficili, cambi di proprietà, problemi economici. E tuttavia non è mancato qualche sfizio. Come, ad esempio, portare in Brianza nel 2015 Ron Artest alias Metta World Peace, che vestirà la divisa canturina in 13 partite.

Fondata nel 1936, la Pallacanestro Cantù ha giocato fino al 1974 al Palazzetto Parini, storica palestra in città, prima di trasferirsi al Pianella, nel limitrofo comune di Cucciago, in quello che divenne uno dei templi del basket in Italia. La squadra non gioca più lì ormai dal 2016, costretta a trasferirsi a Desio a causa della vecchiaia e dell’inadeguatezza dell’impianto.

Fino a tempi recenti, sembrava che tutto dovesse portare verso un progetto di ristrutturazione del Pianella. Invece il management di Cantù ha preferito virare su un impianto ex novo, che probabilmente determinerà la definitiva dismissione di quello di Cucciago.

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I due palasport mai completati

Sono oltre trent’anni che si cerca di dare a Cantù un nuovo palazzetto dello sport, sempre nella stessa area di Corso Europa. Nel 1987, per intercettare i finanziamenti legati ai mondiali di calcio Italia ’90, si presentò il progetto per quello che venne in seguito denominato PalaBabele. Il cantiere partì nel 1991.

L’architetto Vittorio Gregotti (scomparso nel 2020 per coronavirus) disegnò un palasport a forma di piramide a gradoni, di colore rosso, che sembrava assomigliare alla biblica torre di Babele, da cui il curioso appellativo. Altrettanto caos, purtroppo, accompagnò la realizzazione dell’opera. Il PalaBabele di Cantù è stato una delle grandi incompiute-scandalo dell’Italia di quegli anni: dopo un’abnorme lievitazione dei costi, nel 1993 si interrompe il cantiere. La parte edificata rimase un rudere in degrado, fino alla demolizione del 2010. Avrebbe dovuto ospitare 7300 spettatori.

Tra il 2010 e il 2012 fu la società bresciana Turra Costruzioni ad avviare i lavori per un nuovo palasport da 7000 posti, detto appunto PalaTurra, guadagnandosi almeno inizialmente la fiducia della realtà locale. Le difficoltà finanziarie dell’impresa portarono a una rapida involuzione e l’impianto non vide mai la luce: restano soltanto alcune parti in cemento armato abbandonate, che andranno demolite per far posto alla nuova struttura.

Il nuovo palasport di Cantù

Il progetto per il nuovo palasport di Cantù presentato a ottobre 2020 è quindi il terzo tentativo per riportare il grande basket nel territorio comunale della città. Partendo dai costi, l’investimento complessivo è di 15,5 milioni di euro, di cui il 55% (8,5 milioni) erogati dall’Istituto per il Credito Sportivo. 4,1 milioni sono a carico di Cantù Next spa e 3,2 stanziati dal Comune di Cantù.

La nuova arena avrà pianta ottagonale. Gli spalti, distribuiti su due anelli e con seggiolini azzurri, circonderanno integralmente il rettangolo di gioco. Il primo anello è retraibile, per adattare la struttura a concerti ed eventi. Al centro uno schermo cubico ad alta definizione. Sono previsti sky box in alto e aree ospitalità a bordo campo per gli sponsor.

Nei vari ambienti troveranno inoltre posto gli uffici societari, un museo dinamico sulla storia della Pallacanestro Cantù e due palestre per gli allenamenti con campo regolamentare e tribuna da 200 spettatori. Qui giocheranno anche le formazioni giovanili. Insomma, un’arena in stile NBA. All’esterno troverà posto un campo per il 3 contro 3, diventato disciplina olimpica.

Il marchio Bennet (presente nell’adiacente centro commerciale Cantù 2000 nonché sponsor della Pallacanestro Cantù) gestirà le aree a destinazione commerciale. Comprenderanno un fast food con drive through, un ristorante, un bar e un pub, oltre a un’area di 1900 metri quadrati per attività diversificate. Il nuovo palasport di Cantù sarà servito da parcheggi sia interrati sia in superficie.

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