Use it as fuel: che cos’è la motivazione?

Che cos’è la motivazione? Cosa ti porta a bramare la luce dei riflettori? A voler stare anche tu nel posto che conta?

Motivazione. La trovi in quello che qualcun altro fa, perché forse da solo non ti basti. Lo guardi riuscire. Lo guardi essere dove sogni di essere tu. Fai i conti con la solitudine. Con la lontananza. E con un nemico ancor più subdolo: la comfort zone.

Motivazione, di certo, è voler lasciare un segno. Non sprecare tempo. Gridare al mondo che esisti. Ritagliarti un posto. Occupare una casella, meglio se importante. Su quella casella luminosa, adesso, c’è un altro. Dove sei tu, non c’è nessuno. Deserto. Ma non vuoi mica scalzarlo e metterti al suo posto. Vuoi soltanto trovare la tua strada. Magari accanto alla sua. Motivazione non è invidia. Motivazione non è rivalsa. È volontà di dimostrare che, là in mezzo, puoi starci anche tu. È desiderare la grandezza per te e per l’altro, come in una squadra vera.

Motivazione. Basta un attimo, per accendere la scintilla. Come il flash di quei fotografi che assediano il tuo collega e ignorano te. È facile trovare, all’esterno, uno spunto di motivazione. Quello che è difficile, dopo aver guardato fuori, è guardarti dentro. Tradurlo in forza interiore. Perché poi, quando l’istante è passato, resti solo tu. Al buio dei riflettori spenti e al freddo della palestra vuota.

Cerchi energia per lavorare duro. Sogni il riconoscimento di ogni sforzo. Vuoi arrivare lì, perché sai che l’alternativa, rimanere qui, è spaventosa. È ciò che ti spinge. Far girare quegli obiettivi e microfoni dalla tua parte. Dimostrare che tutti si sbagliavano. Cambiare le cose. E, un bel giorno, fermarti a ricordare da dove sei partito. Da quei giornalisti che ti avevano snobbato. Da quella cornice in camera tua, con una foto dentro da fissare. Use it as fuel.

[Non sappiamo se Goga Bitadze, ignorato dai media al Draft NBA 2019 tutti presi da Zion Williamson, diventerà mai un giocatore importante. Ma è bello pensare che possa conservare questo scatto di Fletcher Mackel da qualche parte]

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Foto © Fletcher Mackel
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