Libri di basket: “Kobe” di Recanatesi e Terrenato

Per chi conoscesse superficialmente la figura di Kobe Bryant, il libro Kobe. Il mito sportivo che ha fatto sognare il mondo è un buon punto di partenza.

Nel volume, scritto dai giornalisti Matteo Recanatesi e Marco Terrenato ed edito da L’Airone, troverà soprattutto una consistente quantità di aneddoti sulla sua famiglia e sul periodo trascorso in Italia da bambino. Storie che rendono il Black Mamba non un alieno inavvicinabile ma “uno di noi”. Un ragazzo cresciuto nella spensieratezza della provincia nostrana negli anni ’80, tra scuola, famiglia, amicizie e un incredibile amore per la pallacanestro. Aspetti, questi, che ingigantiscono ulteriormente il già profondo vuoto lasciato dalla sua scomparsa.

Se invece si cerca un’analisi approfondita della sua carriera professionistica, forse questo non è il libro adatto. Perché la parte tecnica e quella dedicata alle sue vicende in NBA hanno qualche lacuna. In ogni caso, se l’intento degli autori era raccontare il personaggio anche a un pubblico extra-basket, allora sono ben riusciti a dipingere l’ossessiva determinazione senza cui Kobe non avrebbe mai realizzato tutte le sue imprese. Lo hanno fatto con ritmo scorrevole e linguaggio lineare. Anche se, non me ne vogliano, ho riscontrato alcuni termini di chiara derivazione calcistica che potrebbero non essere amati dai puristi.

Le due vite di Kobe Bryant

Le 130 pagine del libro di Recanatesi e Terrenato si suddividono in due grandi sezioni: Alle origini del mito e Dal Draft alla leggenda.

Nella prima si raccontano gli anni trascorsi in Italia con la famiglia al seguito di papà Joe, in quattro città: Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia. Una fase molto importante per la crescita di ogni bambino, quella corrispondente alla scuola elementare e media. Sono davvero molti i particolari riportati, grazie anche alle testimonianze di chi ha avuto conoscenza diretta del piccolo Kobe. Un bambino mosso da un’abnorme passione per la palla a spicchi, che già aveva chiaro in testa il suo traguardo: la NBA.

Nella seconda parte gli autori tracciano un quadro della carriera ai Los Angeles Lakers. Partendo dal Draft del 1996, si puntano i riflettori sul rapporto con Phil Jackson e Shaquille O’Neal, ma anche con Ron Artest. Non mancano parentesi sull’attacco triangolo di Tex Winter e sulla storia del presunto stupro in Colorado, nonché un capitolo sull’esperienza ai Giochi Olimpici con Team USA, fino al ritiro e alla tragedia. Il racconto del 26 gennaio 2020 è molto emozionante. Ottime le foto, sia a colori che in bianco e nero.

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