La Earned Edition dei Brooklyn Nets

La maglia Earned Edition dei Brooklyn Nets 2020-2021 prosegue nel filone visivo che lega la squadra alla città di New York, attraverso l’inconfondibile design di uno dei simboli della Grande Mela: la Subway, cioè la metropolitana.

Intanto, cosa sono le divise Earned Edition? Per il secondo anno consecutivo, NBA e Nike hanno voluto premiare con una divisa speciale le squadre che, nella stagione precedente, si sono qualificate ai playoff. Earned, infatti, significa guadagnato. In particolare, ottenuto con merito, attraverso il duro lavoro e con uno sforzo notevole.

Tra tutte le Earned jerseys presentate dalla lega, a mio avviso quella dei Nets appare come quella che esprime un’identità nettamente più forte delle altre. Scopriamone le peculiarità.

Foto: NBA.com

Come è fatta la Earned Edition dei Brooklyn Nets

Continuando uno stile che accompagna la franchigia fin dal trasferimento dal New Jersey, anche la nuova Earned Edition dei Brooklyn Nets punta sempre sui “non-colori”: bianco, nero e scala di grigi. L’identità visiva dei Nets rimane così fedele a un design minimalista ed elegante. Un mezzo per esprimere la forte volontà di radicarsi nella città, non solo attraverso i risultati sportivi attualmente superiori a quelli dei “vicini” New York Knicks.

Tale divisa propone un interessante pattern a spina di pesce, che richiama il parquet del Barclays Center. L’elemento distintivo è però un altro: la scritta Nets sul petto, nello stesso font, l’Helvetica, che contraddistingue la celebre segnaletica della Subway. Allo stesso modo, il numero di maglia è inserito in un cerchio a tinta piena, esattamente come numeri/lettere delle varie linee su insegne e mappe.

Un altro rimando alla Subway è costituito dai sottili bordi bianchi. Una linea tratteggiata composta da quadratini, che rievocano le caratteristiche piastrelle sui muri delle gallerie della metropolitana. E che osserviamo anche sul parquet di cui sopra, intorno al perimetro del rettangolo di gioco.

Foto: NBA.com

Il design della Subway di New York

Gia nel 2019, per la post-season, i Brooklyn Nets avevano adottato il design della Subway, con il claim Next Stop Playoffs. La metropolitana è un elemento indiscutibile dell’identità newyorchese, quasi un’attrazione turistica. Una struttura che influisce fortemente sulla vita degli abitanti della Big Apple, con le sue 24 linee e 472 fermate.

Non sempre, però, è stato così. Almeno fino agli anni ’90 inoltrati, la Subway era un luogo trascurato e insicuro. E fino a qualche decennio prima era persino complicato utilizzarla, per via di mappe confusionarie e cervellotiche. Dagli anni ’70, l’autorità dei trasporti iniziò a pensare di rendere la comunicazione dei suoi servizi in modo più semplice e accessibile.

Fondamentale fu il lavoro commissionato a un grande designer italiano, Massimo Vignelli (1931-2014), che nel 1972 realizzò una nuova mappa molto vicina a quelle attuali. In particolare, per renderla intuitiva, contrassegnò ogni linea con un colore diverso e introdusse un font che stava avendo successo. Un sistema che privilegiava l’usabilità anziché la verosimiglianza topografica. Con un carattere tecnico, leggibile, essenziale: l’Helvetica, appunto, così chiamato dal suo luogo d’origine, la Svizzera, dove fu progettato da Max Miedinger nel 1957.

Less is more: minimalismo grafico e potenza comunicativa. Un po’ come i Nets: una squadra da titolo, forte, piena di star, che si racconta con semplicità ed eleganza.

maglia earned edition dei brooklyn nets
Foto: Brooklyn Nets Facebook page
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