Da Kobe a Pau: Lakers per sempre

Il 7 marzo 2023 a Los Angeles, durante l’intervallo di Lakers vs Grizzlies, la franchigia giallo-viola ha celebrato l’ex giocatore Pau Gasol ritirando la sua maglia numero 16.

I festeggiamenti per onorare la stella della NBA erano iniziati qualche giorno prima, quando Sant Boi de Llobregat, la città natale di Pau, ha deciso di vestire per alcuni giorni con una enorme maglia dei Lakers la facciata del comune.

Alla serata della Crypto.com Arena erano presenti il fratello Marc, Vanessa Bryant, Rob Pelinka, l’intera famiglia, ma non solo. C’erano gli ex compagni di squadra Jimmy Butler, Sasha Vujacic, Derek Fisher e i colleghi della nazionale spagnola Josè Calderon, Juancho Hernangomez, Juan Carlos Navarro e Felipe Reyes.

Di certo, nel giorno del Draft 2001, il giovane catalano forse non sognava neanche di poter vincere due titoli con i Lakers, giocare sei All-Star Game, conquistare un Mondiale e tre Europei con la Spagna. O di essere il giocatore con il maggior numero di punti segnati nella storia di Eurobasket. Nel 2001 non poteva sapere cosa insieme a suo “fratello” Kobe Bryant avrebbe fatto.

Pau Gasol e la notte dei Lakers

Un video tributo con le parole registrate di Vanessa e di Kobe Bryant, durante la notte degli Oscar 2018, fanno brillare gli occhi di Pau. E chissà nel mentre quanti ricordi, quante emozioni contrastanti, per la mancanza dell’ex compagno di squadra con il quale ha scritto una bellissima pagina di sport, parlava in spagnolo e condivideva non solo parquet e schemi, ma anche la vita fuori dal campo.

Dice Pau: “Vedere tutti questi amici qui è qualcosa che travolge, ma non posso non parlare della persona che non è qui con noi oggi. Il fratello che mi ha permesso di elevarmi e che mi ha stimolato, sfidato a diventare un giocatore migliore e una persona migliore. Mi manca tantissimo come manca a tutti noi. Vorrei che fosse qui con Gigi. Kobe mi ha ispirato e mi ha mostrato che cosa vuol dire essere il miglior giocatore possibile. L’etica del lavoro, la dedizione e la mentalità che ci vogliono“.

Per l’ennesima volta, un campione al centro dell’arena. La maglia che viene svelata è proprio lì, accanto ai numeri 8 e 24. Proprio lì assieme a quelle dei grandi dei Lakers. A onorarlo le parole di Kareem Abdul-Jabbar e di Magic Johnson.

Guardo tutta la cerimonia con gli occhi pieni di lacrime. Penso che probabilmente questo sia, nella vita di un giocatore, il momento più importante. I giocatori si riappropriano dopo innumerevoli tiri a canestro, innumerevoli allenamenti, ore di solitudine, di ogni respiro e della libertà di poter dire e pensare davanti a milioni di tifosi: “Ce l’ho fatta”. E lo fanno con lo sguardo rivolto per l’alto, verso il soffitto del palazzo dove viene appesa la canottiera in segno di riconoscenza.

Le maglie ritirate di Kobe Bryant

È impossibile non pensare alla cerimonia in onore di Kobe Bryant nel 2019. Nella mia mente le due diventano una sola, ma sappiamo tutti che purtroppo non è così. Riviviamola e poi andiamo a fare qualche tiro a canestro!

I Lakers sono soliti ritirare la maglia solo dopo l’introduzione del giocatore nella Hall of Fame. In questo caso, tuttavia, “perché aspettare?”. Credo sia l’unico giocatore nella storia a vedere ritirati entrambi i numeri che ha vestito: il numero 8 e il numero 24, usati esattamente per dieci anni ciascuno. I numeri 8 & 24 hanno segnato la fine e l’inizio di una nuova era, lasciando alle nuove generazioni i valori di una pallacanestro mai vista prima. Ne è un esempio il concetto di Mamba Mentality.

Quando durante la cerimonia Kobe entra in campo è accolto da un applauso assordante. Sul maxischermo parte il corto animato premio Oscar Dear Basketball. Viene introdotto da Magic, a seguire le parole di Jeanie Buss, che cercando di trattenere le lacrime dice: “Presi singolarmente, sia il giocatore che ha vestito la numero 8 che quello che ha vestito la numero 24 entrerebbero nella Hall of Fame. Hai dato tutto per i Lakers e sei stato sempre fedele a questi colori“. Non potevano mancare Shaquille O’Neal, Allen Iverson, Paul Pierce, Bill Russell, Kareem, Jamaal Wilkes e tanti altri.

Kobe accenna un sorriso e guardando le sue maglie dice: “Jerry Buss e Jerry West hanno creduto tanti anni fa in me che ho sempre amato i Lakers. Le aspettative che la mia gente aveva mi hanno portato ad allenarmi all’alba con il buio fuori. Ero un bambino che aveva un sogno e lo ha realizzato, Mamba out!

Potrei stare qui a scrivervi dei New York Knicks che hanno ritirato il numero 15 per due volte. Una in onore di Earl Monroe e una in onore di Dick McGuire. O di Pat Riley che decide di ritirare dai Miami Heat il numero 23 di Micheal Jordan, nonostante The Goat non abbia mai giocato per la sua squadra. O di tanti altri aneddoti: ma sarebbe inutile!

Prima foto in alto tratta da Twitter @Lakers

maglia dei lakers bianca pau gasol
Pau Gasol / Foto tratta da Lakeshowlife.com.
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