Playground d’arte: Oste di Montemurlo

Geometrie e colori hanno preso possesso del campo da basket di Oste di Montemurlo, in provincia di Prato. Un playground d’arte realizzato dallo street artist Moneyless nell’ambito del progetto di riqualificazione del giardino di Via Palarciano, a cura dell’associazione stART – Open Your Eyes.

Moneyless, nato a Milano nel 1980 e cresciuto a Lucca, è considerato uno dei maestri del muralismo astrattista in Italia. Su questo playground toscano ha portato la sua arte essenziale. Un’estetica minimalista, in cui la purezza della forma e lo studio geometrico sono gli elementi alla base dell’origine e della comprensione del mondo che ci circonda.

La sua indagine sui differenti aspetti di geometrie e forme si esprime in uno stile assolutamente riconoscibile, caratterizzato da forti richiami alla libertà personale e all’astrazione. Fin dal suo nome d’arte, Moneyless insegue una semplicità che vuole allontanarsi dall’incessante consumo a cui la società contemporanea è votata.

Playground d’arte: le idee di Moneyless

Il playground d’arte di Oste di Montemurlo presenta un fondo di geometrie irregolari, riempite da colori differenti. Su un lato le tonalità sono più calde e accese, mentre sull’altro prevalgono scelte cromatiche più fredde e scure. Forme che, a prima vista, non sembrano niente di nuovo e che sono già state utilizzate su molti altri playground.

Ciò che invece lo rende unico sono i motivi – tratti distintivi dell’arte di Moneyless – risultanti dall’intreccio di cerchi e linee curve. Regolari teorie che mettono in risalto, ampliandole idealmente fino a farle intersecare tra loro, le linee del basket: gli archi del tiro da tre punti, il cerchio centrale e la riga mediana. L’impressione è quella di un restringimento del campo di gioco, che però al contempo amplia le relazioni tra le persone che si incontrano lì.

Nel playground Moneyless ancora una volta traspone nell’arte il suo pensiero: nel caos di immagini, suoni e informazioni del mondo attuale non c’è vera comunicazione; sono invece l’essenzialità, la semplicità, la linearità gli unici valori che creano una sorta di “silenzio” grazie a cui i veri rapporti possono riemergere.

Il progetto ha il sostegno di Mapei e oltre al campo da basket interessa una superficie dipinta di oltre 1000 metri quadrati.

Foto tratte da Mapei.it

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