Quai 54: Parigi, basket e cultura street

Parigi e la Torre Eiffel, Parigi e il Museo De Louvre, Parigi e gli Champs-Élysées, Parigi e Notre-Dame, Parigi e Quai 54. Vi starete chiedendo quale bellezza sia Quai 54, quali siano le sue coordinate geografiche: scopriamolo insieme.

Per gli amanti della pallacanestro, Quai 54 e Parigi è quel connubio perfetto di strade e storie che ben rende l’idea di cosa significhi amore per il basket e per lo sport. E se vogliamo ringraziare qualcuno, basterà scrivere a Hammdoun Sidibé e Thibaut de Longeville. Vale a dire i fondatori dell’evento di street culture per eccellenza che da vent’anni è ospite nella capitale francese.

Quai 54 non è semplice spettacolo, ma un’intreccio di personalità, di culture, di visioni che ben si fondono insieme, per dare luce a qualcosa di surreale.

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Quai 54: la nascita e la storia del torneo

È Sidibé, dopo aver assaporato l’energia urban di Harlem, a decidere che il mondo è abbastanza grande da poter ospitare una seconda Mecca oltre a Rucker Park. Perché quindi non mixare le vibrazioni del torneo EBC alla cultura un po’ street e romantica di Parigi?

È il 2003, l’anno non solo dei 45 punti con 12 triple di Kobe Bryant contro Seattle, ma anche di quando alla stazione Pont de Levallois, Sidibé e Thibaut inaugurano Quai 54, sotto lo sguardo incredulo di circa 1500 amanti del basket. L’intento è diffondere una cultura street lontana dal concetto di violenza. Il torneo estivo vuole competere, nonostante i chilometri di distanza, con i più noti playground americani, a cui si ispira.

Nel corso degli anni, Quai 54 ha regalato non poche emozioni agli appassionati. Nel 2005, ad esempio, il rapper Fat Joe, assieme alla nobile Terror Squad di Rucker Park, si presenta a Parigi con l’intento di vincere e portare il trofeo del Quai 54 a New York. Le cose, però, non vanno esattamente così.

L’edizione 2018 incorona Sylvain Francisco, grazie al Team La Fusion, campione del Quai 54. Kadour Ziani, dunker per eccellenza, ricorda che questo evento svela ogni anno uno schiacciatore venuto dal nulla.

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Quai 54: l’esperienza dell’edizione 2023

Luglio 2023: il Quai 54 torna a Parigi e festeggia il ventesimo anniversario. Per l’occasione la cornice scelta è il campo Simonne Mathieu del Roland-Garros. Io e la Court Gang abbiamo vissuto due giorni di puro basket. Come ogni anno, sei squadre provenienti da diverse nazioni, in rappresentanza di oltre 150 giocatori  tra professionisti e dilettanti, si contendono il titolo in partite a eliminazione diretta.

Al Dunk Contest si presentano Chris Staples, New Williams, Tyler Currie e Piotr Grabowki. Una volta iniziata la gara, le nuvole che sorvolano Roland Garros vengono spazzate via dai dunker che regalano ai nostri occhi l’indescrivibile. E se pensate che le piroette di danza classica siano poesia, è solo perché non avete assistito a questa sfida. And the winner is… Tyler Currie. Una schiacciata alla quale devo ancora decidere che nome dare, ma che ha portato il sole a tutta Parigi.

A osservare lo spettacolo, non solo gli amanti del basket dagli spalti, ma anche nomi noti NBA: Zion Williamson, Luka Doncic e Jayson Tatum. Tutti uomini Jordan Brand, partner del torneo. Credo che nessuno dei tre abbia bisogno di presentazioni, ma permettetemi di dire che l’eleganza e l’umiltà con la quale hanno presidiato l’evento, non la dimenticherò mai. Come non dimenticherò mai i minuti di silenzio dedicati a Nahel, la qualifica di Elite Congo alle semifinali, il sound di Mokobe, l’incontro con coach Lethalshooter.

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Lingue e culture unite dal basket

Per due giorni il basket ha fatto da tramite a lingue e culture diverse. Ha unito la Francia all’Oceania, che per il primo anno portava una squadra. Ha permesso a molti di noi di vivere lo street basket senza remore. Di avvicinarsi a gente mai incontrata prima e passarsi la palla con un sorriso. Partecipare al Quai 54 significa immergersi in una cultura inclusiva dello sport. Vedere professionisti e amatori condividere lo stesso playground, ascoltare lo stesso sound ed esultare per il medesimo canestro.

Se l’intento di Hammadoun Sidibé e Thibaut de Longeville fosse quello di creare qualcosa che unisse le comunità street d’Europa a quelle d’America, non lo saprei dire. Ma quello che posso affermare con certezza è che è bello riconoscere e condividere questa passione con chiunque io non riesca a incontrare per le strade milanesi. Perché in fondo Quai 54 è diventato nel corso degli anni simbolo di uno sport che apre le braccia al mondo.

Nel 2024 la capitale francese riserva emozioni a non finire. Parigi ospita la NBA Paris Game l’11 gennaio e i Giochi Olimpici (26 luglio-11 agosto). Inoltre, Quai 54 tornerà a fare vibrare la città più romantica del mondo con il suo sound. Non so se sarò nuovamente lì, ma l’unica certezza è che, in qualsiasi strada parigina si terrà l’evento, regalerà a noi appassionati altri due giorni di adrenalina, un nuovo dunker alzerà al cielo un meritato titolo e La Fusion cosa farà? Insomma, c’est la vie!

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