Se nell’originale Space Jam i cattivi da battere erano i Monstars, in Space Jam. A New Legacy – in uscita il 16 luglio 2021 negli USA e il 23 settembre in Italia con il titolo di Space Jam. New Legends – la squadra antagonista è la Goon Squad.
Per LeBron James e i Looney Tunes – la Tune Squad – sconfiggere i Goons, controllati dalla malvagia intelligenza artificiale Al-G Rhythm (Don Cheadle) è l’unica via d’uscita per salvare Dom, il personaggio che nella finzione cinematografica è il figlio del Re, e tornare a casa dall’universo digitale in cui sono intrappolati.
Avere la meglio sulla Goon Squad, però, non sarà una passeggiata. Infatti, il team è composto dai cloni computerizzati di alcuni soggetti piuttosto familiari a chi segue la NBA e la WNBA.
Cosa vuol dire goon?
Intanto, prima di presentare il quintetto dei cattivi, cerchiamo di spiegare cosa significa goon. È una parola dello slang americano, forse variante di gooney, che significa sempliciotto, persona stupida, un po’ fuori di testa. Deriverebbe da gony, un termine con cui tra Ottocento e Novecento i marinai chiamavano gli albatros e altri simili uccelli grossi, goffi e sgraziati.
Nei dizionari ufficiali il significato è proprio quello di stupido o idiota, sempre da intendere in linguaggio informale e dispregiativo. Negli Stati Uniti, in particolare, goon indica scagnozzo, sgherro di un boss della mala, mero esecutore degli ordini del suo capo senza curarsi di comprenderne il motivo. Nel gergo del basket, invece, il goon è un giocatore tecnicamente scarso che un allenatore butta in campo con l’unico scopo di spendere i suoi falli e colpire duro l’avversario più pericoloso. Uno stratagemma, ovviamente, considerato molto antisportivo.
Sempre a goon si fa risalire il titolo di uno dei film simbolo degli anni Ottanta, I Goonies. Cioè i ragazzi di Goon Docks, quartiere povero e operaio della città di Astoria in Oregon, il cui significato sarebbe più o meno “Moli degli Stupidotti”. Quindi abitanti di poco conto, dal punto di vista di chi vive in zone benestanti.
Anche Goon Squad è un espressione presente nella cultura americana per indicare una banda di criminali o mercenari. Ben si accosta, quindi, alla squadra di Space Jam. A New Legacy. È nata durante la seconda rivoluzione industriale, epoca di scioperi e lotte sindacali. Goon Squad è anche il titolo di un brano del 1979 di Elvis Costello & The Attractions e il ritornello recita così: Goon squad / They’ve come to look you over and they’re giving you the eye / Goon squad / They want you to come out to play/ You’d better say goodbye.
Goon Squad: il quintetto
Ed ecco il quintetto della Goon Squad!
Al-G Rhythm può fare affidamento su uno straordinario playmaker, al contempo metronomo della squadra e grande realizzatore. Quando la palla scotta, è il suo momento, perché nessuno può fermarlo. Damian Lillard è il velocissimo Chronos, esattamente come il nome greco del tempo. E chi meglio di lui sa quando it’s Dame Time?
In posizione di guardia, tanto elegante nei movimenti quanto letale nel colpire, c’è Diana Taurasi alias White Mamba. E fu proprio Kobe Bryant ad assegnare questo soprannome a una leggenda del basket femminile, ravvisando in lei la sua stessa mentalità vincente. Nella Goon Squad, Diana è un serpente mortifero con gli occhi enormi e i capelli raccolti nel suo iconico top knot.
Nel ruolo di “3” c’è il sorprendente Wet-Fire, il clone di Klay Thompson. In questo infallibile tiratore dallo sguardo glaciale convivono due opposti, che lui è in grado di controllare con la forza del pensiero: l’acqua, perché lui è uno degli Splash Brothers, e il fuoco, perché quando si infiamma dall’arco non ce n’è per nessuno.
Ha invece le sembianze di ragno, uno degli animali più in grado di incutere paura, Arachnneka, alter ego di Nneka Ogwumike, l’ala grande pilastro delle Los Angeles Sparks. In Space Jam. New Legends, Nneka allunga le sue zampe-braccia sconfinate per dominare il gioco e oscurare il canestro agli avversari.
Infine, il centro della Goon Squad è The Brow. Proprio lui, il mono ciglio Anthony Davis, uno dei migliori lunghi della NBA. The Brow ha una forte assonanza con crow, il corvo, e infatti AD è rappresentato come un gigantesco corvo, simile a una mitologica arpia pronta a fare ombra su tutto il campo con le sue grandissime ali e a impaurire chiunque con il suo sguardo truce.
