Libri di basket: “LeBron James è l’America” di Simone Marcuzzi

Più di un giocatore. Un’icona globale. Impossibile da considerare solo in relazione al basket. LeBron James è l’America di Simone Marcuzzi (66thand2nd) spicca nella letteratura sul Re come un racconto completo, ragionato e dettagliato dalla nascita – Akron, Ohio, 30 dicembre 1984 – ai Lakers della stagione 2022-2023.

Tra il punto di partenza e un punto di arrivo tuttora in divenire, la storia di LeBron James da ciò che è stato – una carriera straordinaria sul parquet, non ancora conclusa, e tanta carne al fuoco fuori dal campo – si protende verso un futuro da immaginare e da scrivere. In ogni caso, “King” James è l’atleta che più di ogni altro ha accompagnato i tempi odierni, l’era dell’esposizione mediatica continua.

In NBA LeBron si è inserito nel solco di grandezza tracciato, prima di lui, da Michael Jordan e Kobe Bryant, suoi modelli dichiarati. Da essi, però, si differenzia completamente, se non per quel tratto comune che li ha resi eroi contemporanei: la ricerca della grandezza e della vittoria senza alternative. Ma spostando il tutto su un diverso piano comunicativo.

LeBron James è l’America: il controllo della trama

In LeBron James è l’America, Simone Marcuzzi ricostruisce la sua intera vicenda sportiva e umana. Alterna un’accurata esposizione giornalistica dei fatti a profonde analisi introspettive dei momenti salienti di un’esistenza sviluppatasi tramite il continuo riproporsi di quattro elementi chiave: attese, promesse, opportunità, trame narrative. Quella narrazione il cui controllo è il tratto costante per costruire la grande storia di The Chosen One.

In queste pagine, l’autore fonde la sua intensa passione per la pallacanestro (reca la sua firma anche Kobe, edito da Piemme nel 2021) con lo sguardo acuto del romanziere. Marcuzzi, nato a Pordenone nel 1981, ha scritto infatti vari libri di narrativa di finzione, tra cui uno a tema basket, Ventiquattro secondi, uscito nel 2016 sempre per 66thand2nd.

Dall’infanzia instabile alla firma con Nike, dall’attesa messianica degli anni liceali al Draft NBA 2003, dalla precoce paternità al rapporto con Cleveland, dal discusso show The Decision all’imprenditore, filantropo e attivista che è oggi, LeBron è analizzato in tutte le sue sfaccettature attraverso ogni passaggio cruciale, tra cui l’incredibile stagione 2019-2020. È raccontato come giocatore e come icona culturale, tra luci e ombre di un personaggio sovraesposto, accentratore e costruito, tra slogan e hashtag creati ad arte.

More than an athlete: LeBron come icona

Chi vuole essere uomo deve vivere fino in fondo le proprie emozioni, deve fare i conti con ciò che i sogni nella notte rivelano della sua personalità più nascosta e deve mostrare con assoluta sincerità ciò che prova: i desideri e il disgusto, le speranze e le paure, la frustrazione e l’ira, e più di tutto il dolore, il dolore che si prova sempre, nella felicità e nella tragedia“: così Marcuzzi descrive lo spirito con cui LeBron, soprattutto dal ritorno a Cleveland nel 2014, ha fatto parlare sempre più di sé in tema di impegno sociale e business.

LeBron James è l’America è un titolo che si ispira a un’affermazione di Muhammad Ali: “Io sono l’America. Sono la parte che non volete riconoscere. Ma vi dovrete abituare a me“. Frasi che riflettono al meglio l’attitudine demiurgica, pianificatrice e da rule maker del Re. E che ora, forte del suo status, si fa catalizzatore e megafono di iniziative altrui, creando opportunità le quali, di riflesso, diventano anche sue, in modo da incidere sulla realtà e affrontare nuove sfide.

Nell’orientare la sua narrativa, LeBron è infatti un “politico” in tutto e per tutto. Capace di girare a suo vantaggio qualsiasi passo falso. Ogni sua scelta è da leggere in prospettiva. Ogni azione, dichiarazione, apparizione è accuratamente filtrata. Nell’era della comunicazione digitale e della diffusione in tempo reale, LeBron è una superstar totale e totalizzante, che trascende la sua già leggendaria carriera nel basket e ci spinge già a domandarci cosa riuscirà a fare in futuro.

LeBron James è l'America di Simone Marcuzzi

Condividi: