Quali sono le 10 maglie City Edition più belle della NBA 2020-2021? Ecco la mia personale selezione delle migliori divise speciali che Nike realizza per le 30 squadre della lega, insieme alle altre quattro versioni (Association, Icon, Statement, Classic).
Si tratta, ovviamente, di una scelta di gusto del tutto soggettiva, in cui ho tenuto conto di resa estetica globale, qualità del design e significato contenuto in ciascuna di esse.
Dalla stagione 2017-2018, cioè da quando il colosso di Beaverton fornisce le uniformi ufficiali di gioco alle franchigie NBA, sono state introdotte le City Edition: il fine di queste jerseys, vestite dai giocatori in un determinato numero di partite di regular season, è celebrare il legame che unisce la squadra alla città, allo stato o al territorio di riferimento.
Su di esse compaiono quindi accenni a storia, cultura e peculiarità di ogni città NBA, combinati con quelle della franchigia stessa (in certi casi le due cose coincidono) e declinati attraverso colori, font, elementi grafici, simboli e dettagli minuziosamente studiati dai designer. Nelle serate di City Edition le squadre scendono inoltre in campo su un parquet speciale coordinato con le maglie dei giocatori.
In questa classifica, che enuncio di seguito salendo dalla decima alla prima posizione, ho selezionato quelle che ritengo le maglie City Edition più belle della NBA 2020-21.
10 – Golden State Warriors – Believe in the Bay
La ragion di mercato ha portato, un anno fa, i Golden State Warriors a lasciare la dura e viscerale Oakland, dopo ben 47 stagioni, per trasferirsi dall’altra parte della Baia, nella ricca ed esclusiva San Francisco e nel nuovissimo Chase Center. Per farsi “perdonare”, la franchigia rende omaggio alla città della Oracle Arena con una maglia che ricalca quella del periodo del We Believe. Vale a dire lo slogan che identifica l’esaltante finale di stagione 2006-07, quando gli Warriors (seed 8) eliminarono a sorpresa al primo turno dei playoff i Dallas Mavericks (seed 1), esaltando i fan con un gioco spumeggiante. La divisa scelta è blu con bordi ed elementi arancioni e gialli, anche se forse il fondo bianco avrebbe reso meglio. Sul petto il wordmark è lo stesso ma con Oakland al posto dell’originale Warriors.
9 – Los Angeles Lakers – Legacy of Laker Lore
Una semplicità vintage rende molto bella la City Edition dei Los Angeles Lakers campioni NBA 2020. La divisa prosegue nella rievocazione dei primi anni di storia della franchigia, quando aveva ancora sede a Minneapolis prima del trasferimento a L.A. nel 1960. La canotta è bianca con bordi azzurro tenue. Lo storico wordmark Lakers campeggia sul petto al di sopra del numero, anch’esso mantenuto nel suo classico font. La divisa è un omaggio a Elgin Baylor, leggenda dei Lakers con cui giocò sia in Minnesota che in California. Baylor è stato uno dei primi giocatori a portare il gioco al di sopra del ferro e a rendere il tiro in sospensione una temibile arma offensiva. Inoltre si è distinto anche fuori dal campo come attivista per i diritti civili.
8 – Orlando Magic – Magic Anthem
Dopo la sorprendente City Edition 2019-2020, gli Orlando Magic continuano nella deviazione dal canonico nero-azzurro di franchigia in favore dell’arancione, che richiama il sole e gli agrumi della Florida. Per la maglia di quest’anno si punta su un pinstripe bianco con righine orange e bordi e dettagli neri. Il pinstripe è sempre un porto sicuro e il risultato, in termini di luminosità ed eleganza, è sicuramente notevole. Divisa sicuramente d’impatto e di indubbia eleganza, anche se la semplicità forse eccessiva rischia di essere un’arma a doppio taglio per l’attrattività d’insieme. Ho qualche dubbio sul wordmark ORL seguito dalla stella (riempita in nero), che potrebbe essere intesa come una “A”.
7 – Denver Nuggets – Denver Sunset
I Denver Nuggets, nella divisa City Edition 2020-2021, mantengono per il terzo anno consecutivo l’ormai iconico Rainbow Skyline, ripreso dalle maglie anni ’80. Dopo averlo proposto nelle passate stagioni prima su fondo bianco (meglio) e poi nero (peggio), questa volta declinano tutto in una palette di colori caldi. Una divisa granata con fascia centrale caratterizzata da sfumature di arancione e giallo, ben armonizzate con il bianco di numeri, lettere e montagna: nelle intenzioni della franchigia, un omaggio al paesaggio del Colorado e delle Montagne Rocciose e ai valori di benevolenza e amicizia. L’uniforme è nel complesso ben riuscita, con equilibrio tra modernità e vintage, ed è piuttosto inedita per la NBA.
6 – Indiana Pacers – Tradition Runs Deep
Pinstripe anche per gli Indiana Pacers, ma nel loro caso questa soluzione sembra molto più sicura di quella degli Orlando Magic: il gessato fa infatti parte della tradizione della franchigia che fu di Reggie Miller e Rik Smits. La City Edition 2020-2021 è blu a righine gialle e richiama fortemente una di quelle che hanno fatto la storia dei Pacers tra gli anni ’90 e i primi anni 2000, l’epoca d’oro culminata con le Finals. Questa divisa vuole essere un tributo allo stato dell’Indiana, ai colori della sua bandiera – che coincidono con quelli della squadra – e alla sua profonda e radicata passione per il basket. Uno scopo ulteriormente rafforzato dal logo sulla cinta dei pantaloncini: appunto l’emblema presente sulla bandiera, riveduto e corretto in chiave cestistica.
5 – Miami Heat – Fit for the Future
Tra le maglie City Edition della NBA, i Miami Heat negli ultimi anni sono stati considerati i vincitori morali. Questo grazie alla loro linea super cool ispirata ai colori di Miami Vice, la serie tv poliziesca anni ’80 ambientata nella città della Florida. Dopo aver sfoggiato una livrea nera, bianca, rosa shocking e celeste, in questa stagione gli Heat presentano una fusione di tutte le precedenti versioni. Che però non sembra sortire lo stesso effetto, pagando qualcosa in termini di eleganza e pulizia. Il gradiente dal rosa al celeste, con bordi ed elementi in prevalenza neri, assicura una certa potenza espressiva, ma la divisa appare nel complesso appesantita. Heat sicuramente bravi anche quest’anno, però forse hanno campato un po’ di rendita…
4 – Brooklyn Nets – Crown County
Qualcuno ha ancora dei dubbi su chi sia il padrone incontrastato dei Brooklyn Nets? Dall’altra parte dell’East River i destini sono nelle mani di Kevin Durant a tal punto che la nuova City Edition è stata dedicata al suo artista preferito: Jean-Michel Basquiat, morto nell’anno in cui KD è nato, il 1988. E, particolare non secondario, nativo di Brooklyn. Come Notorius B.I.G., celebrato nelle ultime due stagioni. Prosegue così l’opera di radicamento dei Nets al borough newyorchese. Sicuramente, dato anche il soggetto, è la City Edition più creativa di tutte. Il font del BKLYN Nets sul petto è ispirato alla firma di Basquiat, mentre le varie “pennellate” sono nei colori da lui prediletti. I tratti sottili e l’ampia presenza di nero forse la rendono un po’ vuota. Da notare il pattern a spina di pesce che richiama il parquet del Barclays Center.
3 – San Antonio Spurs – Courage & Celebration
Scelta molto interessante, quella dei San Antonio Spurs. E tradotta ottimamente in una jersey assolutamente di impatto, capace di coniugare eleganza e allegria. I texani vivacizzano il bianco-nero-argento riproponendo, su fondo black, una banda obliqua nel tris di colori cosiddetti Fiesta, omaggio alla comunità ispanica della città dell’Alamo: foglia di tè, rosa e arancione, che rappresentano i valori di onore, indipendenza e coraggio. Questi colori erano presenti sulle casacche per il riscaldamento e sul logo della franchigia dal 1989 al 1997. Anche il font scelto è vintage e per la prima volta dal 1989 ricompare il nome della città sulle divise di gioco. Gran bella City Edition, che forse avrebbe reso ancor meglio in bianco. Magari sarà per l’anno prossimo.
2 – Charlotte Hornets – Buzz City Minted
Design e scelta cromatica di estrema eleganza per la City Edition 2020-21 degli Charlotte Hornets. I tre colori della divisa – menta, oro, granito – sono carichi di significato. L’intento è celebrare due momenti storici della città del North Carolina, sede della U.S. Branch Mint (la zecca, per capirci, ma mint vuol dire anche menta) dal 1835 al 1861 e teatro di un’importante corsa all’oro di inizio ‘800. Le righine di questo pinstripe piuttosto rado sono tratteggiate, a rievocare il bordo di una moneta, mentre il granito è la roccia tipica estratta nello stato. Sul petto gli Hornets ripropongono il nickname Buzz City che accompagna la franchigia dal suo ritorno a Charlotte nel 2014. Bellissima, equilibrata, cool, forse troppo: è pur sempre basket, non alta moda.
1 – Phoenix Suns – Hottest in the Game
A mio avviso, è complessivamente la migliore. Un mix di vintage e attualità, eleganza e colori forti, con cui i Phoenix Suns omaggiano lo stato dell’Arizona e l’area metropolitana della città, detta The Valley. E proprio questo appellativo campeggia sul petto in bianco in un font che richiama le insegne di una volta. Dietro la scritta, scorre un cielo pixellato con le tonalità infuocate dell’alba e del tramonto (tributo al paesaggio locale) che delinea il profilo nero della Camelback Mountain, la montagna di granito e arenaria rossa che domina la città di Phoenix e in particolare il nuovo centro di allenamento dei Suns. Tra natura e astrattismo, analogico e digitale, quella degli arancio-viola è il top tra le maglie City Edition più belle della NBA 2020-2021.