Grattacieli metropolitani, spiagge da sogno, verde rilassante di splendidi parchi, monumenti storici: sono questi gli sfondi ricorrenti dei playground più iconici del mondo.
C’è il basket “ufficiale”, quello delle grandi arene e quello delle piccole palestre, quello delle leghe più importanti e quello delle minors; e c’è il basket da strada, un universo parallelo, con i suoi rituali, regole e consuetudini. Diffuso in tutto il pianeta.
E anche se oggi il 3×3 è sport olimpico e sta virando sempre di più verso la pallacanestro organizzata, non c’è niente di più genuino e sentito di una vera e intensa partita di pickup basketball sull’asfalto di una grande città o davanti alle onde dell’oceano.
I playground, inoltre, rivestono un elevato valore sociale. Sono spazi di aggregazione e di rigenerazione urbana, che attraverso lo sport favoriscono il rispetto reciproco e la coesione tra persone di diverse origini e culture, diventando luoghi di crescita personale e comunitaria. Fondono il basket con la street art, la musica, la moda, la cultura urban, la solidarietà.
Quali sono i playground più iconici, i santuari dello streetball, dove si avverte forte la tradizione? E i migliori posti in cui i canestri sono piazzati in scenari da cartolina? Ecco una selezione di dieci campetti top: ovviamente non è esaustiva, perché in giro per il globo ce ne sono molti altri di grande fascino. Ma già questi sono, come si dice, “tanta roba”.
Yoyogi Park, Tokyo (Giappone)
Quello di Yoyogi Park a Tokyo, nella zona di Shibuya, una delle più dinamiche e affollate della capitale nipponica, è il playground più famoso del Giappone. Sono almeno due i tratti che lo contraddistinguono: i tabelloni dalla particolare forma a linee curve e ad angoli smussati e lo spettacolo della fioritura dei ciliegi (hanami) che fa da sfondo al campo tra marzo e aprile. Yoyogi Park è sempre molto frequentato, sia per partite 5×5 che per il classico 3×3. I campi all’aperto non sono molti nel paese del Sol Levante, anche se la tendenza e in crescita, grazie alla grande popolarità che il basket, soprattutto quello da strada, sta guadagnando qui.
MacGregor Park, Houston (USA)
Il playground del MacGregor Park a Houston ha una particolarità: è coperto, almeno nella parte superiore. Si trova nell’area di Third Ward, a sud-est del centro della metropoli texana, in un parco dedicato a sport e attività outdoor fin dagli anni Venti del XX secolo. Il rettangolo di gioco è delimitato da una struttura ad archi, che sostiene un tetto in lamiera con spioventi simili a tegole rosse, e quindi si può giocare anche con la calura o i temporali. La copertura crea un suggestivo effetto rimbombo e inoltre è provvisto di illuminazione per giocare in notturna. Su questo cemento si sono fatti valere giocatori come Clyde Drexler, Moses Malone e Dale Thompson.
Giardini Margherita, Bologna (Italia)
In un giorno qualsiasi è un semplice e comune campetto con fondo verde. Ma quando, come in ogni estate dal 1982 a oggi, va in scena il più rinomato torneo streetball d’Italia, soprannominato “i Gardens” e intitolato allo storico speaker Walter Bussolari, diventa il cuore pulsante dell’enorme passione per il basket che anima la città di Bologna. Si tratta del playground dei Giardini Margherita, storico parco pubblico del capoluogo emiliano, situato a sud del centro storico. Migliaia di persone si ammassano sulle tribune e lungo i lati, creando un’atmosfera di profonda e genuina celebrazione della pallacanestro.
Carmelo Anthony Court, San Juan (Portorico)
Il Carmelo Anthony Court, delimitato dalle mura dell’antico Bastion de San Sebastian, sorge a La Perla, vecchio quartiere di San Juan, capitale di Portorico, su uno sfondo di palme e mare. Negli ultimi anni, questa zona disagiata è stata oggetto di un programma di riqualificazione, che tra l’altro ha previsto la tinteggiatura di centinaia di case con colori vivaci. Il playground, realizzato nel 2010, è stata una preziosa aggiunta per gli abitanti del posto ed è stato intitolato a Carmelo Anthony, ex stella NBA con origini portoricane. Il rettangolo, inizialmente decorato a tema oceanico, presenta ora un motivo a scacchi verdi e viola su fondo arancione.
Choi Hung Estate, Hong Kong (Cina)
Il playground di Choi Hung Estate dà l’idea della densità abitativa di Hong Kong, 7 milioni e mezzo di abitanti in 1100 chilometri quadrati. Questo complesso abitativo popolare si trova nella zona dell’antico villaggio di Ngau Chi Wan. È stato costruito nel 1964, ha 11 blocchi e vivono qui oltre 40.000 persone. Il campo si trova sul tetto di un parcheggio ed è particolarmente fotogenico grazie ai balconi colorati dell’edificio sullo sfondo. In lingua cantonese, choi hung significa “arcobaleno”: i progettisti decisero di dipingere gli esterni con scale cromatiche dalle tonalità pastello per far apparire meno grigio l’intero complesso.
City Wall Rooftop Court, Dubrovnik (Croazia)
In Croazia, nel cuore dell’antica Dubrovnik, patrimonio dell’umanità UNESCO, si trova uno dei playground più scenografici del mondo, da cui si ammira un bel panorama sul Mar Adriatico. È il City Wall Rooftop Court ed è ricavato nelle fortificazioni della città, che un tempo appartenne alla Repubblica di Venezia. La caratteristica di questo campetto è la sua asimmetria, in quanto uno dei canestri non è posto frontalmente all’altro, ma di lato. Il colore del fondo richiama quello dei tetti della città e accanto, in uno spazio ancor più ristretto, c’è un ulteriore canestro. Le mura di Dubrovnik sono state edificate a scopi difensivi tra il XIII e il XVII secolo.
Pigalle Duperré Court, Parigi (Francia)
Pigalle, quartiere trendy di Parigi, vanta uno dei playground più fotografati: il Pigalle Duperré Court, in Rue Duperré 17, incastonato in uno spazio angusto tra vecchi edifici. Il campo è molto piccolo: l’arco dei tre punti è parziale e ci sono persino gli scalini di uno dei palazzi circostanti che “sconfinano” nel rettangolo di gioco. Allora si è pensato, attraverso geometrie e colori attentamente studiati, di creare una sorta di trompe l’oeil per creare un effetto di dilatazione. Anche i tabelloni e il muretto che lo separa dalla strada seguono i motivi cromatici del campo. Il progetto è firmato dal brand di moda Pigalle in collaborazione con ILL-Studio e Nike.
Venice Beach, Los Angeles (USA)
Sede della Veniceball, una delle più note leghe streetball, nata nel 2006, il complesso dei playground di Venice Beach a Los Angeles si estende lungo Ocean Front Walk, il lungomare sul Pacifico. Questi campetti sono stati resi famosi da alcuni film, tra cui Chi non salta bianco è, ma anche American History X (nella scena della partita di basket tra neonazisti e afroamericani). Uno dei playground è dipinto con onde azzurre, mentre a un altro, molto ricorrente, fa da sfondo il muro di un edificio su cui campeggiava la deteriorata scritta “Venice Beach Recreation Center – Department of Recreation and Parks – City of Los Angeles”. Oggi è coperta da murales di Nike.
Tenement Court, Taguig (Filippine)
A Taguig, città satellite di Manila, c’è un edificio di case popolari noto come The Tenement. Vi abitano circa mille persone ed è stato costruito nel 1963 in un quartiere povero. Nel cortile central spicca il Tenement Court, campo da basket abbellito da street art su cui si affacciano i balconi degli appartamenti. Il playground è diventato famoso dal 2014, in seguito al coinvolgimento del rapper Mike Swift. Nel corso degli anni vari giocatori NBA ci hanno fatto visita e ha attirato l’interesse dei brand sportivi. Il fondo viene spesso ridisegnato. Vi sono apparsi LeBron James, Kobe Bryant, LaMelo Ball e – da agosto 2024 – Julius Randle e Terance Mann, tutti passati da qui.
Rucker Park, New York (USA)
Il playground più famoso e prestigioso del mondo, per distacco. Rucker Park, a New York, è suolo consacrato al basket. Si trova a Harlem e le dominanti Polo Grounds Towers, sullo sfondo, lo rendono inconfondibile. Un’atmosfera unica e un intreccio di storie, che hanno visto celebri professionisti misurarsi con i migliori baller da strada, hanno alimentato il mito del Rucker. Qui non conta chi sei o da dove vieni, ma solo ciò che sai fare in campo, la capacità di farti rispettare, il cuore che ci metti. Qualche nome? Wilt Chamberlain, Lew Alcindor, Julius Erving, Stephon Marbury, Allen Iverson, Kobe Bryant, Kevin Durant. Ma anche Earl “The Goat” Manigault, Joe “The Destoyer” Hammond, Richard “Pee Wee” Kirkland, Connie “The Hawk” Hawkins. Perché se ti guadagni un soprannome, al Rucker, allora sei davvero forte. Le coordinate: 115th Street & 8th Avenue, Manhattan, NYC.
Prima foto in alto: Matteo Paganelli / Unsplash